
La crisi amministrativa crea contrasti tra il sindaco e Sinistra-Unita sul futuro della struttura

Lo scontro fra la nuova “per rimpasto” maggioranza, con l’ingresso della consigliera Gia, e la nuova, in gran parte, opposizione, interna al consiglio con Jessica Fabiani e Diego Serafini di Italia Viva, ed esterna con Sinistra Unita, in quanto il suo unico consigliere, Luca Confetti, è passato al PD, ha avuto ripercussioni politiche nelle dimissioni di Giacomo Lorenzini da segretario Pd della Valle del Bardine ed amministrative da parte di Sinistra-Unita in merito al destino del cinema Ideal di Monzone. “Perché abbattere uno degli ultimi esempi lunigianesi di strutture nate nell’immediato dopoguerra e che di queste terre raccontano parte della storia? Perché, invece, non pensare a recuperare un luogo di aggregazione e di iniziative culturali e scolastiche?”. Sono domande che Sinistra-Unita pone all’Amministrazione, a cui rimprovera anche il fatto che “la decisione di abbattere il cinema sia stata presa dai soliti pochi”.

In realtà la decisione definitiva non è ancora stata presa e il Sindaco Giannetti, in più occasioni, ha dichiarato di volersi confrontare con la popolazione di Monzone con il progetto alternativo di uno spazio aperto, in via di elaborazione, per la cui eventuale realizzazione, nel Consiglio Comunale di fine settembre, sono stati previsti a bilancio 150.000 euro. Lo stesso Sindaco domanda polemicamente a Sinistra-Unita come mai, solo a distanza di più di un mese da quella delibera, sollevi il problema. Vuol creare malcontento? In fondo lui è stato l’unico, tiene a rimarcare, a interessarsi concretamente di quell’area degradata. So che qualche monzonese avrebbe da precisare qualcosa su quest’ultima affermazione, essendosi molto adoperato per un suo ritorno, ma pubblico, alle origini. Questo batti e ribatti di comunicati stampa lascia intravedere il pericolo che la questione imbocchi percorsi che conducano a valutazioni di pancia o prese per pura contrapposizione, per non darla vinta, peggio ancora se di natura esclusivamente politica. Starà, pertanto, al Sindaco e alla Giunta scongiurarlo e inserire l’opera, qualunque essa sia, all’interno di una visione motivata che potrà essere di pura riqualificazione e di modernizzazione di immagine o, piuttosto, di recupero identitario di quel sito, in consonanza con le attività culturali esistenti in loco e in una prospettiva di progresso e di sviluppo economico, “perché i teatri portano vita”, è stato detto. Se si andrà in una direzione, basteranno le risorse stanziate, se in un‘altra, bisognerà ricercarle dove pare siano, in Italia e fuori.
Andreino Fabiani