Ottobre, al pari dell’avvio, un paio di settimane fa, dell’autunno astronomico, non ha perso tempo a sfoderare condizioni atmosferiche avverse. Dopo soli 4-5 giorni, la pioggia caduta era già quella che sarebbe bastata per l’intero mese, mentre in diverse aree delle due regioni più colpite, Piemonte e Liguria, lo sproposito d’acqua sceso dal cielo ha causato disastri e disgrazie. La perturbazione attesa, prevista fin dagli ultimi giorni di settembre, era di quelle che fanno paventare accumuli idrometeorici molto pesanti.
Giovedì 1 le precipitazioni hanno avuto un prologo al mattino, per poi riprendere più ardite in serata. Nella notte di venerdì 2, spirando vento di ostro-scirocco (S-SE), piogge più intense si sono riversate sul bacino della Magra con i primi segnali di criticità nella sua parte più occidentale, in Val di Vara. Fino al primo pomeriggio, con vento sempre più forte, i diluvi hanno battuto la parte estrema NW dell’alta Lunigiana, cioè i territori di Pontremoli, Zeri e in parte di Mulazzo. Più a est e più a sud, la lunga pausa ha fatto sì che i corsi d’acqua rimassero tranquilli.
Nel pomeriggio, in serata e nella notte di sabato 3, la sorte è stata benigna: anche fra Mulazzo, Pontremoli, Zeri e i passi appenninici, la precipitazione si è fatta intermittente da continua che era, perciò le piene di Teglia, Gordana, Verde, Magriola e Magra sono rientrate a livelli non preoccupanti. Il vento da S-SE, dopo 24 ore di veglia e punte di velocità a 70 km/h, è girato a libeccio facendosi più moderato, più fresco e accompagnando la pioggia, tornata a cadere meglio distribuita sul territorio fino alle ore 12-13.
Una parziale schiarita è durata l’intero pomeriggio di sabato prima della ripresa della pioggia in serata. Tra nuvole e qualche occhiata di sole, piovaschi e rovesci non sono mancati domenica fra notte e tarda mattinata, poi ancora acqua fino alla notte di lunedì. Alternanza di schiarite e annuvolamenti si sono succeduti martedì 6, non immune da brevi ‘sgrondate’.
Riassunto il succedersi degli eventi in questo primo bagnatissimo scorcio di ottobre, va detto che è andata bene così, visto quel che è accaduto laddove il vasto e attivo sistema frontale ha dato il peggio di sé (in combutta, a volte, con l’azione umana). Particolare è stato il perdurare di un vento di ostro-scirocco per 24 ore, il che ha determinato lo stazionare e poi la retrogressione del sistema perturbato di nuovo a W una volta giunto sulla Lunigiana.
Gli apporti misurati dalle stazioni nelle aree più subissate erano già imponenti venerdì pomeriggio e un ulteriore inasprimento sarebbe stato certamente gravoso. Nelle alte valli diGordana e Verde (Passo dei due Santi, Zeri, Passo del Brattello, Guinadi), infatti, dei 300-350 mm complessivi, ben 200-250 mm si sono verificati in meno di 24 ore tra giovedì sera e venerdì pomeriggio.
A Pontremoli, dall’1 al 5 ottobre sono scesi 218,6 mm, di cui 142,2 venerdì 2, che ha stabilito un ‘primato di giornata’ secolare essendo stato il 2 ottobre più piovoso dal 1920 (precedente i 131,0 mm del 2 ottobre 1993).
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni