Paesi di Lunigiana: Varano

Borgo fortificato, sentinella nella valle del Taverone, con un castello perduto ma la memoria di essere stato l’avamposto estense in Lunigiana

Panorama di Varano
Panorama di Varano

Per secoli, dal XV al XIX, con una breve interruzione nel periodo napoleonico, in Lunigiana c’è un angolo di territorio estense; i signori di Ferrara, infatti, allargarono i propri domini da questa parte dell’Appennino, interessati al controllo delle vie di comunicazione che transitavano per la Lunigiana e desiderosi di spingersi verso il mar Tirreno. Tutto inizia nel 1413: le comunità della valle del Taverone – Varano, Apella, Tavernelle e Taponecco – appartengono al marchesato dei Malaspina di Olivola, ma in quell’anno i tre marchesi (Bernabò, Raffaele e Opizzone) vengono uccisi proprio da un suddito. Il feudo si dissolve e i quattro paesi, anche per cercare protezione da possibili vendette, si danno a Niccolò III d’Este, signore non solo di Ferrara ma anche della ben più vicina Modena.

Il polittico di Angelo Puccinelli raffigurante la Madonna col Bambino, S. Lucia, San Nicola, San Michele e Sant'Agostino (1394)
Il polittico di Angelo Puccinelli raffigurante la Madonna col Bambino, S. Lucia, San Nicola, San Michele e Sant’Agostino (1394)

Per secoli gli Estensi riuscirono poi a mantenere il possesso di questa fetta di Lunigiana nonostante gli interessi di altri territori, in particolare Firenze desiderosa di un maggiore controllo della viabilità della zona, soprattutto per il prezioso commercio del sale che vi si svolgeva.

L’antica torre del castello trasformata poi in campanile
L’antica torre del castello trasformata poi in campanile

Il dominio estense ebbe solo una pausa quando, nel 1796, l’occupazione francese coinvolse anche la Lunigiana: Varano divenne Comune dipendente prima dal distretto di Fosdinovo e poi da quello di Licciana. La situazione, con diverse riorganizzazioni, sopravvisse fino al 1816 quando, dopo la caduta di Napoleone e la Restaurazione, fu istituita la “Lunigiana Estense”: il 14 febbraio il duca Francesco IV d’Este prese possesso anche del territorio di Varano che divenne uno dei dieci Comuni della Provincia facente capo ad Aulla. E il 16 marzo venne nominato sindaco quel Battista Boschetti che, dal 1814, aveva presieduto la Reggenza seguita al ritiro dei Francesi.

L’ingresso nel borgo di Varano
L’ingresso nel borgo di Varano

Oggi Varano sorge defilato rispetto al moderno tracciato della strada per il Lagastrello, circondato da una vegetazione che ha coperto quasi completamente gli antichi coltivi. Ma è sufficiente una visita nel borgo per apprezzarne l’antica rilevanza.
All’ingresso è la chiesa, oggi parrocchiale intitolata a San Nicolò: è citata nelle decime bonificiane della fine del XIII secolo e dipendente dalla Pieve di Crespiano, ma le sue origini risalirebbero almeno al secolo precedente. Entrando nell’edificio si resta ammaliati dalla bellezza del polittico che svetta nell’abside: datato 1394, raffigura la Madonna col Bambino, con S. Lucia e San Nicola sulla sinistra, San Michele e Sant’Agostino sulla destra.
36Varano07L’autore è Angelo Puccinelli, artista lucchese che si forma a Siena ed è attivo a cavallo tra il XIV e il XV secolo; è stato di recente ipotizzato che si tratti della tavola che gli era stata commissionata per la grande chiesa di San Michele in Foro, una delle più importanti di Lucca. Non è chiaro come un’opera di tale livello sia arrivata a Varano, anche se l’evento potrebbe essere messo in relazione con la presenza estense nella vicina Garfagnana e nella lucchesia tra XV e XVI secolo.
In origine il polittico, nella chiesa di Varano, doveva essere posto in alto sopra l’altare maggiore dell’edificio antico, quindi ricollocato nell’abside. Nella parte superiore dell’abitato un secondo campanile tradisce le sue origini militari: si tratta, infatti, della torre dell’antico castello che lì sorgeva a dominare la vallata e proteggere un borgo che per secoli ha avuto un ruolo di assoluta importanza che andava ben oltre i confini di questo angolo di Lunigiana.

(Paolo Bissoli)