Gli Stretti di Giaredo e Cavezzana Gordana

Presentato sabato scorso nel piccolo paese affacciato sul torrente il libro di Fabrizio Rosi

29Libro_RosiBasta sfogliarlo lentamente, anche una singola volta, per accorgersi subito che la materia che anima il libro di Fabrizio Rosi Gli stretti di Giaredo e Cavezzana Gordana (edizione il Fiorino) è la passione, l’amore per questi luoghi che seppure a pochi chilometri del centro di Pontremoli paiono essere paesaggi reconditi, quasi nascosti nella nostra memoria ancestrale. Poche case, un borgo in sasso, paesaggi se vogliamo comuni a tanti altri della nostra Lunigiana ma Rosi riesce, come diceva Sciascia “a svelare l’invisibile dei luoghi”, a farci vedere oltre la realtà apparente ed immergerci nella meraviglia.
E così il viaggio nel libro diventa un cammino, ed ogni tappa si carica di incontri, di significati, di esperienze. Un percorso che ha le sue basi nella ricerca storica, dando spesso la parola a quegli studiosi che nel passato hanno prestato un occhio a questa zona che non offriva solo gli stretti di Giaredo (un tempo luogo ancestrale, misterioso e pauroso, non a caso definito anche “l’orrido”) ma anche un podere di assoluto interesse tanto che vi si realizzava uno dei migliori vini della Lunigiana.
E il volume di Rosi ci fa tuffare in questa terra piena di meraviglie, permettendoci di scoprire Cavezzana ed il territorio che lo circonda. Si passa quindi dalle dighe di Giaredo alla chiesa di Santa Maria Assunta, il tutto collocato anche storicamente con i resoconti delle visite del vescovo Lomellini (XVI sec.) e della visita del Commissario Comunitativo del 1789, documenti importanti per conoscere l’attività dei parroci, l’inventario dei beni, la descrizione dell’interno dell’edificio. Cenni di storia dell’antico mulino, del cimitero, le Maestà, la tradizionale festa del 15 agosto. Senza dimenticare la flora e la fauna testimonianza di una ricca biodiversità.
E gli Stretti di Giaredo? Rosi sceglie di far raccontare il suggestivo canyon dalle parole degli storici ma soprattutto dalle stupende immagini (fotografie che sono un corollario straordinario di tutto il libro) facendo comprendere che la visita agli Stretti non può essere né spiegata né raccontata, ma solo vissuta, con gli occhi del singolo che sono l’unico filtro possibile per raccogliere dentro di sé lo spettro delle sensazioni che questo magico luogo suscita.
La “prima” di questo volume non poteva che tenersi nei luoghi che racconta, quindi in quella Cavezzana Gordana dove si sono riuniti sabato scorso molti amici e curiosi della storia narrata da Rosi. A presentare il volume, Luciano Bertocchi che con la sua oratoria appassionata ha tratteggiato le peculiarità di questo piccolo borgo. Assieme a lui presenti la sindaca di Pontremoli Lucia Baracchini, l’assessore alla cultura di Zeri, Gino Baratta, Franco Ressa di Sigeric, il geologo Paolo Borzacca, che hanno tratteggiato la bellezza e la magia degli Stretti, parlando anche del progetto, in corso d’opera, di un percorso pedonale ad anello (ne abbiamo parlato nel numero del 6 aprile 2019) che permette di visionare dall’alto gli Stretti con la realizzazione di un ponte tibetano di circa 100 metri.

(r.s.)