A conti già fatti per il mese di giugno, sul quale si è relazionato nello scorso numero, l’estate è pronta ad entrare nel vivo con luglio, cuore della stagione meteorologica, anche se costumi e abitudini hanno sempre spostato tale periodo alla prima parte di agosto. Non di rado, poi, pure le condizioni del tempo assecondano questo ‘disegno umano’ e riservano ad agosto il top del caldo e della stabilità atmosferica.
Come andrà quest’anno, non si può ancora sapere e lo si valuterà alle soglie dell’autunno. Intanto, luglio non è partito male e sta facendo il proprio mestiere con onore.
Resta il cruccio per l’occasione di una buona annaffiata andata persa: i temporali e i rovesci di venerdì sera e sabato notte, infatti, avrebbero rappresentato la ciliegina sulla torta del passaggio frontale avvenuto fra il 3 e il 4. Non si è assistito neppure a tanto rumore, come succede a volte (tuoni per ore e ore e poi manco una goccia), ma il girovagare delle nubi non ha beneficato la Lunigiana se non con qualche piccolo contentino all’alba di sabato 4 (1 mm a Pontremoli).
Va detto che, in regioni e vallate vicine, la grandine che si è unita alla pioggia (o la pioggia stessa, troppa e troppo violenta e concentrata in breve tempo) ha prodotto molti danni e quando si vedono spettacoli del genere viene da dire che è meglio essere rimasti all’asciutto.
Il mese si era aperto con due giorni di caldo un po’ più umido rispetto al finale di giugno, ma sarebbe parola grossa parlare di caldo afoso: la ventilazione non è mai mancata, in particolare proprio quando è più utile, cioè nelle ore centrali e pomeridiane. Il 3, con i temporali in giro, si sono alternati vento da sud e da nord, così come le condizioni termo-igrometriche, migliori durante le ore ventilate da tramontana.
Passato il sistema frontale, avaro delle precipitazioni tanto attese e concesse solo con il contagocce, sabato mattina, 4 luglio, il cielo è apparso ancora ingombro di nubi fino alle 8, ma con le correnti settentrionali già all’opera e pronte a far pulizia. Il vento da Nord, spirando deciso fino a sera, ha restituito limpidezza all’orizzonte e l’azzurro spazio aereo ha ospitato innocui cumuli, molto coreografici.
Domenica 5 e lunedì 6, con il sereno dominante e il regolare regime di brezza, si è ampliata l’escursione termica – specie il 6, caratterizzato da un pomeriggio più asciutto e molto caldo – fino a rasentare, a fondovalle, i 20° di differenza tra temperatura minima e massima. La breve fiammata, andata oltre le attese, ha preceduto un altro passaggio frontale, più debole e ancor meno propenso a poter offrire piogge per le nostre zone.
Un ulteriore rimescolamento dell’aria, grazie all’arrivo di una seconda ondata di tramontana, si è registrato da martedì mattina a suon di raffiche gagliarde di 40-50 km/h. Trattandosi di una veloce ‘strusciata’ da parte di una perturbazione che agisce più attivamente sul versante estero delle Alpi Orientali, la nuvolosità si è limitata a poche ore e le schiarite hanno avuto la meglio con rapidità. Le temperature diurne, con l’arrivo di aria più fresca e costantemente agitata dalle folate boreali, hanno accusato un sensibile calo.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni