
Niente di nuovo sotto il sole del settore dilettanti, nello specifico per il settore giovanile, dove si attendono le decisioni che ci riguardano direttamente. Nel frattempo, però, registriamo la fuga del Mister della Pontremolese Bracaloni e la defezione, sempre che sia realistica, di Capiferri dalla guida della formazione Juniores, ancora in odore del passaggio al torneo regionale. Notizie a sorpresa che ravvivano un settore per il quale davvero non possiamo ipotizzare nulla di certo.

Dobbiamo dire che abbiamo seguito con attenzione i possibili sviluppi della vicenda calcistica nostrana nella speranza che le fonti di informazione più aggiornate ci dessero le notizie attese ovvero qualcosa di veramente positivo per il nostro calcio. Invece nulla! Tutto tace anche per il settore giovanile e scolastico da cui vorremmo venissero nuove importanti per dare nuovo impulso ad un settore formativo a nostro avviso sempre più in crisi. Ma se il quadro generale sembra cristallizzato e neanche le fonti orali a noi vicine non vanno oltre le solite ipotesi non verificabili, sulle quali andiamo ad appoggiare le nostre attese, qualcosa di concreto emerge a livello locale. La notizia bomba dell’ultima ora, data per assolutamente certa, è che il Mister della Pontremolese, Riccardo Bracaloni, dopo le infinite dichiarazione di amore per i colori azzurri, che sembrava volesse sposare per l’eternità, al primo contrasto di natura economica, ovvero di fronte alle proposte necessariamente caute della dirigenza pontremolese dopo la batosta inflitta dal Coronavirus, ha preferito alzare i tacchi e trovare altri lidi sui quali consumare le proprie libidini sportive, sempre se così si possono chiamare visto che sono legate, more solito, al ritrito banale interesse. Fossimo veramente professionali dovremmo profonderci in tutta una serie di lamentazioni che manifestassero il grande dispiacere che ci coinvolge nel vedere orbata la nostra squadra cittadina da tanto intelletto che ha permesso di mantenere il posto in quella Eccellenza che resta sempre e comunque il livello più alto a cui la nostra terra sembra poter ambire. In concreto, affermiamo, senza timore di essere rimbrottati, che ci siamo accorti appena appena che la direzione della squadra era cambiata, anzi, l’unico motivo per il quale avevamo la certezza che a manovrare le fila della formazione ci fosse qualcosa di nuovo era il fatto che, improvvisamente, il numero delle sostituzioni domenicali era aumentato a dismisura tanto che si faceva fatica a completare adeguatamente il tabellino, mentre ai tempi di Ruvo continuavamo a chiederci come mai la rosa azzurra fosse così risicata visto che solo in casi eccezionali le sostituzioni erano state esaurite ed alcune volte neppure venivano iniziate. Insomma, al di là del nome eclatante, che non è cosa insignificante, la situazione della Pontremolese era cambiata di poco. Le solite difficoltà casalinghe e la vocazione ormai ancestrale al gioco di rimessa, il solo che poteva permettere di muovere la classifica verso lidi rassicuranti. Il tocco nuovo noi non lo abbiamo avvertito, semmai tutto il contrario, ovvero la banale acquiescenza allo spontaneismo dettato dalla vena casuale o meno dei soliti più dotati, senza che ci si accorgesse che dietro alla squadra ci fosse davvero una mente pensante che organizzava preventivamente le cose per applicarle poi sul campo. Cattiverie? No assolutamente, perché lo stiamo dicendo da anni che in fondo siamo solo a livelli dilettantistici e se un mister ha qualità di altra natura decolla rapidamente e va a dimostrare quello che vale in ben altre realtà. E questo vale per oggi altrettanto che per ieri!

Quindi, una Pontremolese che si appresta a valutare quali potranno essere le prospettive della prossima stagione senza un punto di riferimento reale, anche se, come detto, non fondamentale, ma importante, non foss’altro che per mettere un po’ d’ordine nel gruppo che, nei giochi di squadra, è la prima panacea preventiva all’anarchia e all’egoismo, che sono sempre dietro l’angolo. Cosa ci aspetti non sappiamo con certezza anche se qualche voce sta circolando negli ambienti meglio informati che riferiscono di trattative con Verdi, una delle pedine fondamentali della difesa azzurra, cui sarebbe stato proposto un ruolo di allenatore-giocatore in pianta stabile. Non sappiamo se l’informazione abbia un fondamento realistico, ma, visti i tempi, potrebbe essere la soluzione giusta per affrontare nel modo dovuto un momento di grande incertezza in attesa di sviluppi, anche economici, che restano il nodo più concreto da risolvere, visto che al momento le possibilità di rimpinguare le casse della Società non sono molte e resta sempre più interessante la proposta del presidente Aprili di un azionariato popolare che dia la giusta linfa per guardare al futuro con qualche certezza rasserenante. Tutto da verificare, quindi, ed il tempo per farlo certo non manca perché abbiamo di fronte un’intera estate, soprattutto un mese di luglio che dovrebbe mettere fine a tutte le chiacchiere possibili sul settore, specie dopo che saranno stati consumati i riti delle iscrizioni, per altro, si dice, decisamente più agevoli perché i Comitati regionali hanno ridotto cospicuamente le cifre per accedere ai vari campionati ridimensionandoli almeno del 40%, ovvero prospettando un risparmio che vale più di qualsiasi contributo casuale. Ma, le voci perplessanti in casa azzurra non finiscono qui perché da ambienti bene informati trapela che anche Riccardo Capiferri, mister della squadra Juniores azzurra, in odore di travasare nel torneo regionale, avrebbe mollato il comando ed anzi si sarebbe provveduto anche alla sua sostituzione con personaggi di cui non conosciamo ancora il nome e che vi comunicheremo appena possibile. Senza volere indulgere in commenti di qualsivoglia genere, la defezione di Capiferri ci lascia per lo meno stupiti e, a meno che non ci siano ragioni tecniche legate ad esempio alla mancanza di titoli adeguati per guidare la squadra a livello regionale, problema che, crediamo, potrebbe essere risolto abbastanza facilmente, non riusciamo a comprenderne la ragione, visto l’entusiasmo con il quale il giovane mister continuava a parlare con noi della sua squadra soprattutto in vista della sentenza della Lega in ordine al probabile passaggio proprio al regionale. Misteri estivi che un tempo ci lasciavano indifferenti, portati come siamo più a parlare di calcio giocato che non delle solite favole estive che altro non fanno se aumentare le pretese dei protagonisti di questo modesto palcoscenico che ci vede, anno dopo anno, coinvolti con un numero sempre più risicato di partecipanti, senza che, per altro, si noti un qualche segnale di ripresa di qualità effettiva. Insomma, potremmo chiuderla qui, cestinando la stagione 2010/2020, con tutte le sue mestizie ed i riflessi finali altrettanto mortificanti. Ma crediamo valga la pena di attendere ancora perché prima di congedarci per il meritato riposo estivo vorremo potervi dire come sono andate a finire le nostre speranze ancora aperte, ovvero se dovremo continuare piangere sul latte versato oppure guardare avanti con uno spirito diverso. Rinviamo quindi il congedo, con la prospettiva di aggiungere qualcosa di più a quando segnalato finora e mettere basi più certe ad un futuro che sembra ancora lontano ed invece incombe impietoso come ci va dimostrando la vicenda non certo allettante della Pontremolese.
Luciano Bertocchi