
L’appello dei sindaci di Licciana, Renzo Martelloni e Cristian Petacchi di Zeri. Il primo per gli uffici di Licciana e Terrarossa, il secondo per quello di Coloretta.

L’emergenza coronavirus ha portato alla sospensione del servizio o, in alcuni casi, addirittura alla chiusura di molti uffici postali in tutta la Toscana ed anche nella nostra Lunigiana. Una situazione che ha creato molti disagi agli utenti spesso costretti ad utilizzare l’automobile per raggiungere l’ufficio postale più vicino, in una fase in cui, secondo il DPCM, i cittadini erano chiamati ad evitare gli spostamenti per limitare il contagio del coronavirus. Ma la situazione per l’utenza degli uffici postali resta difficile anche ora in cui, lentamente, si sta tornando alla normalità come testimonia la decisione prima del sindaco di Licciana Nardi, Renzo Martelloni (nella foto in alto), e poi del suo collega di Zeri, Christian Petacchi (in basso) di scrivere a Poste Italiane Spa e al Prefetto di Massa-Carrara due lettera con le quali chiedono la riattivazione urgente del servizio postale ad orario pieno, sei giorni a settimana, ovvero l’orario in vigore prima dell’emergenza da Coronavirus, poi ridotto quando l’Italia si è fermata per cercare di arginare il diffondersi dell’epidemia da Covid-19. Martelloni si sofferma sulla situazione di Licciana e Terrarossa “ritengo sia grave e assolutamente fuori luogo – afferma il primo cittadino di Licciana – continuare con la riduzione degli orari degli uffici postali delle frazioni comunali di Licciana e Terrarossa, un orario ridotto che sta provocando un grande disagio per i cittadini, causando lunghe code, poiché obbliga gli utenti ad attendere all’esterno degli uffici, costituendo pericolosi assembramenti di persone difficilmente controllabili nel garantire le misure di contenimento legate all’emergenza coronavirus, e quindi mette a rischio la salute dei cittadini non rispettando le prescrizioni introdotte con il Decreto governativo”

Mentre il primo cittadino zerasco mette in luce la difficoltà situazione della sua comunità “nonostante il territorio comunale del mio Ente sia particolarmente vasto e la popolazione residente prevalentemente anziana, da alcuni anni è operativo nel nostro Comune solamente un ufficio postale, in località Coloretta di Zeri, costituito da un unico sportello a cui è preposto un unico addetto. Il servizio prestato, già di per sé non soddisfacente, negli ultimi mesi è ulteriormente peggiorato a seguito della assunzione delle misure di contenimento del contagio da COVID – 19 (decise da Poste Italiane), che ha disposto la riduzione della presenza dell’addetto a giorni alterni. Questa decisione, comprensibile ancorchè non ondivisibile in fase di restrizioni della circolazione individuale, ha provocato da subito un enorme disagio all’utenza, divenuto insostenibile e assolutamente intollerabile nelle ultime settimane, al termine del lockdown. Ho potuto sperimentale personalmente non soltanto la lunghezza infinita dell’attesa in coda (persino superiore alle 3 ore) ma anche il fatto che ciò genera quello che la prevenzione al contagio dovrebbe assolutamente scongiurare, ovvero assembramenti ed affollamenti all’ingresso dell’Ufficio Postale, a cui si aggiunge un clima rabbioso nei confronti, ovviamente, dell’unico addetto presente, ma anche delle Autorità locali, ritenute falsamente responsabili dall’utenza di una colpevole inerzia nei confronti della Direzione di Poste Italiane”. E quindi sia Petacchi che Martelloni concludono le loro rispettive missive chiedendo di riattivare del servizio ad orario pieno, per tutta la settimana, dal lunedì al sabato, come accadeva prima lock down.