Beffa ‘Pontremolese’: per il raddoppio pochi soldi e con il contagocce

Il Decreto “Rilancio” stanzia 92 milioni in 10 anni a fronte di 2,3 miliardi necessari per terminare l’opera. L’ingiustificata esultanza della politica locale.

Un tratto della Pontremolese
Un tratto della Pontremolese

Servivano ulteriori indizi a provare lo scarso interesse per il raddoppio della ferrovia Pontremolese, un’opera pubblica che fa fatica ad affermarsi nell’agenda della politica nazionale, a quasi 40 anni dalla legge del 1981 che la inseriva tra le opere prioritarie a livello nazionale? Sicuramente no: oltre alle buone intenzioni che si manifestano ad ogni occasione (l’ultima in novembre, proprio sul nostro settimanale, a firma dell’assessore ai trasporti della Toscana, Ceccarelli), non si va. L’ennesima dimostrazione dello scarso valore strategico attribuito dalla politica a questa infrastruttura è arrivato pochi giorni fa con il Decreto “Rilancio” da 55 miliardi varato dal governo Conte. L’articolo 209-quater, comma 5, reca uno stanziamento “per gli interventi di raddoppio selettivo della linea ferroviaria Pontremolese (Parma-La Spezia)” una spesa complessiva di 92 milioni: più o meno quanto necessario per arrivare ai 247 milioni necessari per i 7 km del raddoppio Parma – Vicofertile, che gode già di un finanziamento di 138 milioni stanziato nella Legge di Bilancio 2018 e per il quale pare ultimata la progettazione definitiva. Ma i chilometri di linea ancora da raddoppiare sono 57, senza contare la galleria di valico e la previsione di costo per terminare l’opera stimata dal CIPE è di 2,3 miliardi di euro. Non solo: i 92 milioni non arriveranno subito, ma dilazionati da qui a 12 anni: 2 milioni nel 2020, 1 milione nel 2021, 1 milione nel 2022, 1 milione nel 2023, 1 milione nel 2024, 1 milione nel 2025, 14 milioni nel 2026, 20 milioni nel 2027, 17 milioni nel 2028, 14 milioni nel 2029, 10 milioni nel 2030, 7 milioni nel 2031, 3 milioni nel 2032. Autentici spiccioli nei primi anni, inutili perfino a completare una progettazione preliminare complessiva; cifre più sostanziose a partire dal 2026, ma con il rischio concreto che da oggi ad allora vengano stornate o tagliate. Lo stesso articolo del Decreto dà un ulteriore idea del valore economico e politico dello stanziamento. I 92 milioni spalmati fino al 2032 sono da confrontare con i 90 milioni per la realizzazione del collegamento ferroviario Bergamo – Aeroporto di Orio al Serio, 70 milioni per i 3,5 km di linea che collegheranno la ferrovia della Pusteria alla stazione di Bressanone (entrambi da qui al 2026) e con i 40 milioni in due anni per la progettazione del potenziamento delle linee ferroviarie Salerno-Reggio Calabria, Taranto-Battipaglia e Genova-Ventimiglia. Le forti pressioni spezzine ed emiliane per completare l’opera e la formale adesione toscana al progetto si sono dimostrate dunque ben più deboli delle istanze di altri territori

(Davide Tondani)

“Siamo sulla strada giusta”: i commenti della politica locale

Nonostante lo stanziamento – che il Parlamento dovrà confermare in sede di conversione del Decreto Legge – assomigli molto ad un magro contentino teso a chiudere il cerchio intorno all’annosa questione del lotto Parma – Vicofertile, i cui fondi vennero stanziati nel 2007, tagliati nel 2010 e parzialmente reintegrati nel 2018, la politica locale ha commentato la notizia con toni trionfalistici. Ad annunciare la misura contenuta nel Decreto “Rilancio” è stata la deputata massese Martina Nardi, del Partito Democratico: “Dopo anni di iniziative, convegni, interrogazioni e ordini del giorno, finalmente il governo rifinanzia la Pontremolese. C’è ancora tanto da fare ma siamo sulla strada giusta. Grazie alla ministra Paola De Micheli” è stato il suo annuncio su Facebook, a cui sono seguiti, sotto forma di commenti, gli apprezzamenti dei colleghi di partito, a partire dal consigliere regionale Giacomo Bugliani e dal sindaco di Aulla Roberto Valettini, che parlano di risultato “ottimo”, fino al segretario provinciale Enzo Manenti secondo il quale “quando ci si impegna con serietà e dedizione i risultati possono arrivare”, con ringraziamento alla deputata e alla ministra De Micheli. Più realista e cauta la dichiarazione del deputato di Italia Viva Cosimo Ferri: “un passaggio significativo, non risolutivo” il cuore del suo commento che parla di “passo fondamentale per concretizzare progetti anche sono rimasti per troppi anni solo sulla carta”. Da ultimo, il vice segretario nazionale del Partito democratico, lo spezzino Andrea Orlando, intestando al suo partito il risultato ottenuto, ha promesso una seconda tranche di finanziamento che “si aggiungerà dopo il riparto del fondo investimenti per le amministrazioni centrali”: l’ultima opportunità di fare svanire l’odore di beffa che emana il provvedimento. (d.t.)