Gennaio ‘polveraio’… riempie il granaio?

03meteoArrivati a metà gennaio significa essere ormai a metà del cammino invernale per i meteorologi, mentre in termini astronomici non è neppure trascorso un terzo della stagione. Fin qui, dopo il continuo smatteggiare dell’autunno, che fu vera e propria scorreria di perturbazioni, non c’è da lamentarsi di quella che dovrebbe essere la porzione d’annata più severa: il continuo maltempo è cessato; il freddo è gentile e si potrebbe definire persino educato, visto che si fa intenso solo la notte e si attenua nelle ore diurne ben più del consueto; il vento tace o spira leggero persino dove è solitamente impetuoso e di casa, lasciando così molte occasioni per passeggiate all’aria aperta.
Insomma, un inverno fin troppo rispettoso, quando sarebbe già tempo di santi dalla barba bianca, ovvero di ricorrenze care alla neve: Sant’Ilario, Sant’Antonio Abate e poi avanti con San Geminiano, San Biagio e altri dispensatori di candide fioccate, dai quali si attende maggiore generosità (con buona pace di chi non ama la neve, senza sapere quanto purifica l’aria).
03meteo_tabellaIl menu del gennaio 2020, invece, si sta rivelando poco fantasioso e scarso di precipitazioni di ogni sorta. Così pure nella settimana in esame: al frequente cielo sereno (giorni 8, 9, 11 e 12) si sono alternati alcuni tratti di cielo misto (il 7 e il 13) e occasionali giornate di cielo coperto, cupe, piovigginose e all’insegna del freddo umido stagnante come quella di martedì 14 e come era stato venerdì 10.
Quel che passa il convento prevede ‘portate’ sobrie: sereno da mane a sera con gelate notturne e mattutine. Se spira un po’ di vento, freddo più sensibile sui rilievi che a valle; con il vento calmo, situazione opposta e inversioni termiche. Se l’aria è umida, vi sarà più brina, altrimenti la gelata risulterà più asciutta.
Un debole flusso da SW imbroncerà subito il cielo con passate piovigginose, non sempre in grado di recare spolverate di neve in alto a causa del mitigarsi del freddo più in montagna che nelle valli.
Morale: se non è zuppa, è pane bagnato. Sul Frate Indovino appeso in cucina, si legge il proverbio usato per titolare questo pezzo: in luogo di polveroso, ecco quel simpatico polveraio per esigenze di rima.
In ogni caso, quanto a precipitazioni, il primo mese del calendario non si è certo ancora dato gran pena. Ci si augura, allora, che almeno il granaio, quando sarà ora, possa riempirsi sul serio.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni