Basseti: “Favorire condivisione e collaborazione”

La prolusione del card. Bassetti al Consiglio permanente della Cei: a Bari un incontro per la Pace 

04CEI_Bassetti“L’ignoranza della Sacra Scrittura rimane ampiamente diffusa, anche fra le persone colte” ma “quando le persone – penso in particolare ai giovani – incontrano la Parola, ne ricavano una ricchezza inenarrabile, che conduce a scelte di vita donata nelle forme più diverse”: a lanciare il grido d’allarme ed esprimere un segno di speranza è il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che ha modulato la sua introduzione al Consiglio episcopale dei vescovi italiani (a Roma dal 20 al 22 gennaio), sul tema della Parola di Dio, al centro della Domenica istituita dal Papa, che si celebrerà per la prima volta domenica 26.
A livello sociale, ha poi detto, “pesa un clima di precarietà diffusa, di incertezza e instabilità”. A farne le spese sono soprattutto le famiglie, il cui sostegno “richiede politiche affidabili e continuative, che finalmente introducano sgravi fiscali proporzionati al numero dei figli”. Il presidente dei vescovi italiani ha elencato le “tante preoccupazioni quotidiane” che gravano sulle famiglie: “figli che non nascono, figli che stentano a trovare un lavoro dignitoso, figli che prendono la strada dell’estero; le tante preoccupazioni e difficoltà che, in un modo o nell’altro, segnano ogni famiglia, negli affetti coniugali, nelle relazioni tra generazioni, nella cura prestata ad anziani, disabili e non autosufficienti”.
“Per il bene di tutti – l’appello – chiediamo che le forze politiche, insieme alle parti sociali, sappiano davvero investire sulla famiglia, riportandola nello spazio pubblico, quale luogo decisivo da cui far ripartire il Paese”. Quanto all’incontro promosso dalla Chiesa italiana a Bari, dal 19 al 23 febbraio, il presidente della Cei lo ha definito “l’occasione per dare risonanza, dalle diverse sponde del Mare, a quanto accade e poter avviare un processo di visioni condivise e collaborazioni fattive”.
“La guerra, in più punti del Mediterraneo, è l’esito di scelte miopi e interessate, dalle quali non sono estranee nuove logiche coloniali, avanzate dalle grandi potenze”. Dell’attuale “contesto pluralistico” che “spesso finisce per considerare irrilevante la fede”, il cardinale ha stigmatizzato “le reazioni esasperate di chi fatica ad accettare questa stagione e ha quasi bisogno di prenderne le distanze, invocando un impossibile ritorno indietro delle lancette della storia”. Altri cercano scorciatoie, considerando ineluttabile la secolarizzazione della società; prevale così “una religiosità debole, per cui del magistero ecclesiale si accetta solo ciò che è in sintonia con il proprio stile di vita”.
Bassetti ha assicurato che i vescovi vogliono dar corpo ad “un profondo cambiamento di mentalità”, tramite gli Orientamenti pastorali che verranno messi a punto per il decennio che inizia quest’anno: ”In continuità ideale con il cammino educativo che ha attraversato il decennio, vogliamo farci missionari, portatori appassionati della proposta cristiana, convinti come siamo che l’incontro con il Signore Gesù rimane la risposta alle attese e alle domande di vita che albergano nel cuore; un incontro che diventa pieno quando suscita l’esperienza liberante della fraternità”, ha spiegato il cardinale.
“Riscoprirne la centralità è condizione per dirsi e diventare cristiani: occorre tornare a un incontro personale e comunitario con la Parola. Parola mai ovvia, mai banale, tesoro inesauribile, che non afferreremo mai nella sua ricchezza e profondità”.