Ritardi nei recapiti postali, a rischio la vita di tanti giornali. Compreso il nostro

Presa di posizione dei sindacati perché sia ripristinato un servizio efficiente

La consegna della posta da parte di un postino
La consegna della posta da parte di un postino

Da mesi molti lettori del nostro settimanale lamentano gravi ritardi nella consegna della copia per la quale pagano regolarmente l’abbonamento; una situazione che coinvolge tutti noi e chiama direttamente in causa Poste Italiane per tutto quel che riguarda l’intero sistema di consegna della corrispondenza e che per quotidiani e settimanali si sta trasformando in una questione di sopravvivenza. Non sappiamo ancora quanti abbonati perderà Il Corriere Apuano nel 2019: il dato lo avremo solo tra qualche settimana al termine della campagna di rinnovo, ma la realtà è già sotto i nostri occhi: saranno centinaia! Sono quotidiane, infatti, le telefonate di abbonati stanchi di non ricevere la propria copia o di riceverla con ritardi anche di due settimane. E la maggior parte delle telefonate si conclude con un laconico “non rinnoverò l’abbonamento” che ha il sapore dello sfogo nei nostri confronti e della frustrazione per una risposta che non arriva da chi dovrebbe. Una situazione evidenziata dai lettori che hanno scelto di ritirare la copia nei nostri uffici di via Reisoli a Pontremoli a partire dal giovedì mattina: sono ormai un centinaio e continuano ad aumentare! Ma tutti coloro – e sono tanti – che vivono lontano da Pontremoli? Abbiamo stimato che nel solo anno in corso le disdette di abbonamento arriveranno ad essere centinaia: sette, otto, forse dieci volte quanto accade solitamente e, in genere, per motivi legati all’età anagrafica.

Sindaci e amministratori della Lunigiana all'incontro organizzato da Poste Italiane a Roma
Sindaci e amministratori della Lunigiana all’incontro organizzato da Poste Italiane a Roma

Così mentre leggiamo i comunicati stampa di Poste Italiane che parlano ad accordi sottoscritti con i sindaci dei piccoli Comuni (quelli con meno di 5000 abitanti) circa le condizioni per tenere aperti gli uffici postali, o riaprirli o dotare i territori di sportelli automatici, prendiamo anche atto anche delle posizioni critiche espresse da qualche primo cittadino che continua a denunciare pubblicamente i gravi disservizi quotidiani causati dai ritardi nella consegna della corrispondenza. In questi giorni alla nostra voce e a quelle di questi sindaci si aggiunge quella dei sindacati Cobas Poste e Slg-Cub Poste che “denunciano – si legge in un comunicato stampa del 26 novembre – il disimpegno di Poste Italiane e l’inaffidabilità della distribuzione che sta mettendo in discussione il diritto stesso alla libera informazione”. Il comunicato è stato diffuso nei giorni immediatamente successivi lo svolgimento, a Roma, dell’assemblea elettiva della Fisc (la Federazione dei Settimanali Cattolici) e prende spunto dalle proteste che fin dal 2015 i rappresentanti della nostra federazione avevano sollevato in vista del piano di Poste Italiane che annunciava la consegna a giorni alterni della corrispondenza.

La sede di un ufficio postale
La sede di un ufficio postale

Dopo quattro anni verrebbe da dire: magari! Magari la corrispondenza venisse consegnata a giorni alterni: se così fosse i nostri abbonati non dovrebbero aspettare fino a due settimane per trovare Il Corriere Apuano nella propria cassetta delle lettere. I due sindacati citati “da anni condannano l’incivile e speculativo sistema di recapito definito ‘a giorni alterni’, solidarizzano con i lavoratori, i giornalisti e gli operatori della carta stampata che a causa di questo sistema di recapito postale “che limita effettivamente gran parte dell’informazione libera e democratica italiana, rischiano anche il proprio lavoro”. In merito annunciano che a breve scriveranno al neo presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli il quale nel 2015 nella sua veste di eurodeputato aveva presentato una interrogazione alla Commissione Europea nella quale chiedeva se la richiesta di Poste di poter consegnare la posta a giorni alterni “non costituisca una palese violazione dei diritti di cittadinanza, che nega l’accesso all’informazione quotidiana e penalizza l’accesso a quella periodica”. Cobas Poste e Slg-Cub Poste invitano, nuovamente, “gli organi politici e di controllo italiani ad intervenire per ripristinare un servizio pubblico postale degno di tal nome e di livello europeo, con consegne giornaliere”. (p. biss.)