Il “Malaspina” non si può abbattere, finanziamento (quasi) perduto

Attribuito all’arch. Franco Oliva potrebbe essere sotto vincolo architettonico. Se dovrà essere recuperato bisognerà ricominciare da capo con l’incertezza sui tempi e i costi. E gli 11 milioni potrebbero andare altrove

La facciata dell'istituto Malaspina a Pontremoli
La facciata dell’istituto Malaspina a Pontremoli

La costruzione del nuovo edificio che avrebbe dovuto sostituire quello attuale che ospita l’Istituto “Malaspina” in piazza Italia è a forte rischio. Anzi si può dire che il progetto sia carta straccia e che, con esso, sia da considerare perduto il finanziamento da oltre 11 milioni di euro che il Comune era riuscito ad ottenere dalla Regione Toscana. Il problema è il vincolo architettonico posto dalla Soprintendenza sul palazzo ora attribuito allo spezzino Franco Oliva, rimandando al Ministero ogni decisione sulla possibilità che possa essere abbattuto. Franco Oliva (1885 – 1952) è stato un importante architetto, attivo soprattutto negli anni Venti e Trenta, periodo al quale risale anche l’edificio di via Roma, ma nel passato non era mai stata valutata la possibilità che quello fosse edificio di pregio. Nemmeno quando, fin dagli anni Ottanta, è stato oggetto di importanti lavori. Dunque, al momento, il destino del progetto di abbatterlo per costruirne uno nuovo e antisismico, è legato al pronunciamento del Ministero.

Il sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini
Il sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini

Ma in Comune non sono ottimisti, anzi. “Se, come pare, l’esito di tale verifica certificasse l’interesse culturale – ci spiega la sindaca di Pontremoli, Lucia Baracchini – diverrebbe molto a rischio la possibilità di erogazione del finanziamento ottenuto per la demolizione e la ricostruzione dell’edificio. La possibilità di demolire la scuola è infatti subordinata al fatto che tale interesse non vi sia”. La prima cittadina si riferisce agli 11,2 milioni di euro assicurati dalla Regione nel piano dell’edilizia scolastica: uno dei finanziamenti più rilevanti mai ottenuti dal nostro Comune. Nell’impossibilità di realizzare il progetto così come era stato approvato, quasi certamente ora quella cifra sarà messa a disposizione di altri Comuni in graduatoria e obbligherà Pontremoli a concorrere di nuovo con un progetto diverso. Ma ci si chiede: possibile che in tanti anni nessuno si sia posto il problema di un eventuale vincolo sull’edificio? “Nella fase di elaborazione, anche per i tempi strettissimi – spiega ancora la Baracchini – non si è pensato che tale verifica fosse necessaria, vista la realizzazione negli anni di diversi interventi senza che fosse mai stata richiesta e vista anche la generale considerazione che l’immobile non fosse di particolare pregio”. Una situazione che attende l’ufficializzazione della revoca del finanziamento, ma nel frattempo si pensa alle alternative: “Siamo in attesa di risposte formali da parte degli uffici competenti – aggiunge la sindaca – nel frattempo abbiamo svolto riunioni con Provincia e Regione per verificare altre soluzioni che sembravano praticabili ai fini di realizzare comunque un intervento sull’edificio, ma non abbiamo trovato disponibilità”.

Una foto dell'istituto Malaspina negli anni '50 realizzato da Franco Oliva
Una foto dell’istituto Malaspina negli anni ’50 realizzato da Franco Oliva

La Baracchini lamenta anche il fatto che la Provincia “non abbia supportato alcuni interventi richiesti sull’altro edificio scolastico a propria gestione sito in Pontremoli, cioè l’Istituto Belmesseri, che avrebbero comunque potuto dare sollievo alle criticità in essere”. Il riferimento è alla mancata sistemazione del tetto del Belmesseri che impedisce di potervi spostare temporaneamente le classi del “Malaspina”. E intanto sull’edificio attribuito ad Oliva resta il giudizio di non conformità, come ci dice la sindaca: “I risultati delle indagini realizzate nel 2017 evidenziavano la sicurezza statica della scuola, ma non quella in caso di terremoto: secondo i tecnici la struttura, infatti, presenta livelli di resistenza ad eventi sismici inferiori ai limiti oggi richiesti”. Come dire che la scuola di via Roma continua a restare aperta (oltre al Liceo ospita anche la Scuola dell’Infanzia), ma la soluzione è davvero urgente e se, come pare, non si potrà procedere alla demolizione che cosa succederà? “In attesa di comunicazioni formali che ci diano la risposta che, purtroppo, oggi ci aspettiamo negativa – conclude la prima cittadina – rimangono quindi lo stupore ed il rammarico della sostanziale difficoltà di dialogo interistituzionale. Ci stiamo impegnando per trovare nuove risorse per la progettazione e la realizzazione di un adeguamento dell’edificio perché per noi resta comunque prioritario, così come la volontà sempre manifestata in ogni circostanza di mantenere anche per il futuro tutti i presidi e gli istituti scolastici oggi presenti sul territorio”. Già, perché c’è anche chi ipotizza che alla fine di tutta la vicenda il “Malaspina” possa essere trasferito a Villafranca negli ampi spazi ancora disponibili adiacenti il nuovo liceo “da Vinci” da cui, peraltro, dipende. Paolo Bissoli

Come sarebbe stata la scuola che non si farà

Il progetto del "futuro" Malaspina che, probabilmente, non si farà
Il progetto del “futuro” Malaspina che, probabilmente, non si farà

Come era il progetto che non sarà realizzato? Prevedeva la realizzazione di un nuovo edificio, con struttura antisismica in cemento armato, con la costruzione in tempi brevi di due lotti funzionali e un investimento complessivo di 11,250 milioni di euro. Su tre piani e organizzato in tre blocchi distinti ma collegati tra loro, era stato pensato per ospitare due sezioni organizzate in un totale di dieci aule da circa 50 mq ciascuna; e poi ad uffici e segreterie, aule polifunzionali, laboratori, biblioteca, mensa e altri servizi. Ma anche una nuova palestra da 530 mq con spogliatoi, un auditorium da 560 mq e parcheggi all’interno del perimetro dell’area. Ora sarà necessario mettere a punto un progetto tutto nuovo che preveda la ristrutturazione dell’esistente. (p. biss.)