I sindaci della Lunigiana incontrano Poste Italiane

Incontro a Roma con 4 mila primi cittadini e l’azienda

Sindaci e amministratori della Lunigiana all'incontro organizzato da Poste Italiane a Roma
Sindaci e amministratori della Lunigiana all’incontro organizzato da Poste Italiane a Roma

Nessun ufficio postale chiuso, 900 incontri con amministratori locali, per mantenere aperto e costante il dialogo tra Poste e le comunità sul territorio; 614 sportelli Atm Postamat istallati; attivati servizi a domicilio e presso esercizi convenzionati nei Comuni privi di ufficio postale. Sono solo alcuni dei numeri e dei servizi che evidenziano l’impegno che si sta assumendo Poste Italiane per sostenere i piccoli comuni, un impegno confermato lunedì 28 ottobre, di fronte ai 4 mila sindaci presenti per la seconda edizione di “Sindaci d’Italia”. In meno di un anno, sostengono, Poste Italiane ha fornito servizi essenziali e consolidato la sua presenza nei piccoli Comuni, presenza definita dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio “importante per evitare isolamenti e abbandoni”. A fare i padroni di casa la presidente e l’amministratore delegato di Poste Italiane, Maria Bianca Farina e Matteo Del Fante: “La nostra è un’azienda che trae forza proprio dalle esigenze dei territori. La presenza di Poste in ogni singolo angolo del paese ci rende uno dei perni del sistema Italia”. A segnare l’importanza dei piccoli comuni per il Paese è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Questo evento è molto significativo, abbiamo 4 mila sindaci di piccoli comuni, ma grandi per la ricchezza, la tradizione, la cultura. La forza della nostra penisola è dovuta proprio ai piccoli comuni, i piccoli comuni sono centro propulsivo di attività economiche e produttive, è importante sottolineare come i piccoli comuni hanno tanti problemi ma danno un fortissimo contributo alla realtà del paese”. All’incontro erano presenti anche diversi sindaci della Lunigiana (Claudio Novoa di Mulazzo, Marco Pinelli di Comano, Matteo Mastrini di Tresana e Renzo Martelloni di Licciana) oltre ad altri amministratori del territorio. Tutti piuttosto soddisfatti delle promesse arrivate da Poste Italiane. Oltre all’assicurazione che non vi sarà alcuna chiusura di uffici postali nel comprensorio, sottolinea Novoa, “è stato garantito anche un tavolo provinciale permanente nel quale confrontarsi per risolvere i problemi locali di disservizi che interessano i nostri cittadini”. E Mastrini evidenzia come “l’Amministratore Delegato ci ha comunicato che non esistono problemi economici tali da provocare la carenze che, in realtà, abbiamo. Questo significa che le inefficienze, come quelle relative alla distribuzione, possono essere risolte”. Ed alcune ipotesi per migliorare il servizio sono state proposte come quella di istituire della “Cassette periferiche centralizzate”, in pratica per le frazioni più isolate e poco abitate, ci sarà la possibilità di realizzare un’area, a spese di Poste, con più cassette con chiavi singole in cui i cittadini potranno ricevere la corrispondenza. Ma, analizzando le promesse sopra riportate, ci pare che in realtà ben poco nel concreto cambi e che le concessioni fatte dall’azienda siano in realtà dei palliativi che non vanno a toccare il cuore del problema: quello del profondo disagio che da tempo si sta manifestando in tutta Italia nella distribuzione della corrispondenza e che da tempo sta toccando vertici di assoluta difficoltà in particolare nel nostro territorio. Una situazione che oramai va avanti da diverso tempo, ovvero da quando la società Poste Italiane sta attuando lo schema della consegna a giorni alterni, che in realtà risulta essere, ci si perdoni la battuta, “a settimane alterne”. Ci auguriamo davvero che Poste voglia e possa risolvere la situazione ma al momento il trend è quello di un lento smantellamento della consegna della corrispondenza a domicilio nonostante sia servizio che dovrebbe essere garantito e del quale tutti i cittadini hanno pieno diritto. (r.s.)