
L’impegno dell’Associazione “Le nostre Valli” di Zeri

“C’era una volta…”: cominciavano così le favole raccontate dai nonni, specialmente durante le lunghe veglie autunnali davanti ai ciocchi scoppiettanti dei gradili. Un mondo lontano che ci riempie di pacata nostalgia senza scordare le comodità di oggi. Fortunatamente posti “magici”, nella nostra Lunigiana ce ne sono ancora, fra questi Zeri (un toponimo di antica origine ligure, un nome collettivo che raccoglie diversi paesi). In questo ricco e variegato scenario rurale è nata l’associazione “Le nostre Valli”, che proprio quest’anno compie tre anni, con l’obiettivo primario di ricreare l’importante rapporto tra nonni e nipoti. Antonietta Leoncini e Andrea Oitana sottolineano i punti cardinali delle attività che un nutrito gruppo di persone, fra cui tanti zeraschi costretti, per lavoro, a vivere lontano dal borgo natio, intendono portare avanti. Si parte dalla tutela di un territorio, dove mucche, pecore, agnelli pascolano nei vasti pianori, con un occhio di riguardo ai ragazzi, garanzia di presente e caparra di futuro, per coinvolgerli in progetti formativi capaci di far loro scoprire le opportunità presenti in loco, quindi potenziarle dando inizio a nuove occupazioni come, ad esempio, la coltivazione di viti di altura. Realizzare ciò non è impossibile, visto e considerato che, in alcuni luoghi alpini, compresa la meravigliosa Valle d’Aosta, si producono ottimi vini. A Sarzana stanno crescendo le barbatelle, ottenute da un vigneto centenario, riscoperto anni fa proprio a Zeri. C’è pure la possibilità di coltivare la Durella, un vitigno di uva bianca, nell’altopiano che ospita le pale eoliche, ad una altezza di circa 1.380 metri. “L’associazione “Le nostre Valli”, dice il sindaco Cristian Petacchi, è una fucina di idee a vantaggio della collettività che, durante il periodo estivo, accoglie turisti provenienti da luoghi diversi, anche dall’estero. Lavorare insieme, unire energie e proposte permette di gettare semi per poi raccogliere frutti. L’Amministrazione comunale è sempre disposta e pronta a collaborare affinché Zeri possa, davvero, avere il decollo che merita”. Ed allora chissà che, a breve, all’agnello cotto nei testi e ai funghi porcini non si possa brindare con un buon vino locale!
Ivana Fornesi