
Corale S. Cecilia e coro Monte Sillara

La musica, cantata o eseguita all’organo nella chiesa di s. Francesco, ha fatto da degna chiusura alla giornata di festa delle comunità intitolate a s. Colombano che si è celebrata domenica scorsa Pontremoli.
Per prima si è esibita la Corale S. Cecilia che, direttore Piergino Maurelli e con l’accompagnamento di Francesco Maurelli, ha proposto tre classici del repertorio religioso: il “Cantico delle creature” di s. Francesco d’Assisi, musicato da p. D. Stella, “I cieli immensi” di B. Marcello e “Ave Maria” di Bonaventura Somma. Sotto la direzione di Raffaele Sordi, due brani di G. de Marzi: “La contrà de l’acqua ciara” e “Improvviso”; in chiusura, il “Padre Nostro” di N. Kedrov.

Gli organisti Piergino e Francesco Maurelli hanno eseguito la trascrizione per organo a quattro mani di J. Marsh del “Grand Coronation Anthem” di G. F. Händel; Francesco, come solista, ha poi proposto la “Sonata per organo a guisa di banda militare che suona una marcia” di G. Gherardeschi.
Il Coro A.N.A. “Monte Sillara” di Bagnone, diretto da Ivano Poli, ha accompagnato il pubblico all’ascolto di brani caratterizzati dalla sonorizzazione tipica dei cori alpini. Di nuovo presente Bepi De Marzi con la sua “Ave Maria” e il delicato e dolente “Signore delle cime”. Due anche i brani di M. Meccheri: “Addio mie montagne” e “Cara mamma, cara mamma”; poi, nell’arrangiamento del Coro “Monte Cauriol”, “Dieu de paix et d’amour”. La conclusione del concerto è stata affidata a “Quel che resta” di Angelo Bernardelli: con questa canzone il compositore lombardo si è aggiudicato il concorso per il canto ufficiale dell’adunata nazionale degli Alpini del 2017 a Treviso.