S.O.S. della Coldiretti Toscana. Anche in Lunigiana ci sono molte segnalazioni di danneggiamenti da parte di cinghiali, caprioli e daini
Un branco di cinghiali
Sono sicuramente belli da vedere i caprioli ma alla bellezza questi animali uniscono il peso dei danni che causano all’agricoltura. Per non parlare poi dei cinghiali che continuano a riprodursi in modo esponenziale attaccando, in questo periodo, i vigneti. Un vero e proprio allarme quello lanciato dai viticoltori toscani, lunigianesi compresi, in quanto gli ungulati non trovando erba verde, causa eccessiva calura, si attaccano ai teneri germogli delle viti per cui si teme per la vendemmia. Da parecchio si parla di questo problema, lungi da idonee soluzioni. Francesco Colpizzi della Confagricoltura Toscana, seriamente preoccupato, asserisce che la situazione è divenuta ingestibile. Gli agricoltori sono costretti a combattere le posizioni rigide degli ambientalisti che vietano l’abbattimento degli animali. “Le nostre bellissime colline, apprezzate nel mondo, ha detto, sono divenute campi di prigionia, circondate da fili spinati indispensabili, ma non totalmente efficaci”. In Toscana i dati ufficiali parlano di ben 400 mila esemplari, circa 14 capi ogni cento ettari, contro quella nazionale di quattro. La nostra Regione, da sola, ospita il 40% dei caprioli dell’intera penisola ; il 45% dei daini ed il 30% dei cinghiali. Cifre enormi che pare tendano a salire. Che fare concretamente per arginare il problema e limitare i danni? Permettere agli agricoltori, o a loro delegati, di sparare nei propri campi? è lontana la vendemmia e già si parla che i danni saranno ingenti, attorno a 3,5 milioni di euro. Più la fatica di chi, quotidianamente, si prodiga per la cura dei vigneti ed altre coltivazioni. Coldiretti Toscana ha raccolto il grido d’allarme di alcuni viticoltori di Licciana Nardi, e non solo. Maurizio Fantini, direttore Coldiretti di Massa Carrara, sottolinea che il proliferare smisurato degli ungulati è una fra le cause principali di spopolamento delle zone montane. Il problema aumenta laddove ci sono aree protette, atte al rifugio degli animali. A rischio pure la sicurezza sulle strade. Non sono infatti pochi gli incidenti e i danni a persone o cose, causati dall’invasione delle bestie che si spostano “ come famiglia”. Chieste da alcuni amministratori e politici locali misure urgenti alla Regione. Ivana Fornesi
L’allarme della Ferrari “siamo in guerra”
Francesca Ferrari, la presidente provinciale di Coldiretti
“Siamo in guerra”, è questo il grido di allarme sulla questione ungulati che lancia la presidente provinciale della Coldiretti, Francesca Ferrari. Una “battaglia” che vede Coldiretti in prima fila ma che purtroppo, in questo momento sta trovando poche risposte da parte delle istituzioni regionali. Un problema che sta creando gravissimi danni agli agricoltori “non abbiamo dati precisi, ma quel che è certo è che ci sono numerose testimonianze da parte degli agricoltori della Lunigiana”. Una situazione di emergenza che porterà, a breve, Coldiretti a presentare un pacchetto di proposte a Firenze. “L’aspetto principale che vogliamo chiarire è che i danni non riguardano solo gli agricoltori ma tutto l’ecosistema ambientale, creando problemi alla fauna e al sistema idrogeologico”. Per questo è importante intervenire con azioni sinergiche che “coinvolgano il Governo, le Regioni e i Comuni”.