L’eredità culturale di Manfredo Giuliani

L’associazione che porta il suo nome ha continuato a lavorare nel solco da lui tracciato

Villafranca, la facciata del museo etnografico
Villafranca, la facciata del museo etnografico

Manfredo Giuliani fino alla morte, avvenuta nel 1969, aveva inciso in modo profondo nella cultura pontremolese e lunigianese del Novecento, non solo sul piano culturale, ma anche con la breve ma significativa esperienza politica del dopoguerra.
Giuliani è stato uno studioso eclettico che ha spaziato dalla ricerca storica a quella etnografica, con sensibilità letterarie e politiche che lo hanno visto protagonista di importanti battaglie culturali e politiche agli inizi del XX secolo con Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, Ubaldo Mazzini, Pietro Ferrari e con la determinante collaborazione con Sittoni e Podenzana che portò alla realizzazione del Museo Etnografico della Spezia. L’eredità culturale di Manfredo Giuliani fu subito raccolta dal suo giovane amico e collaboratore villafranchese Germano Cavalli che fondò, giusto cinquant’anni fa, l’Associazione Manfredo Giuliani per le Ricerche Storiche ed Etnografiche della Lunigiana con lo scopo di non disperdere l’insegnamento del maestro pontremolese. Da subito l’iniziativa di Germano Cavalli raccolse l’adesione delle tradizionali Deputazioni e Accademie storiche e come prima iniziativa pubblicò l’opera di Giovanni Antonio da Faye e fece conoscere al grande pubblico lo speziale quattrocentesco che Giuliani aveva riconosciuto come l’unico vero poeta e interprete dell’anima del popolo lunigianese. Con la serie degli Studi Lunigianesi l’associazione pubblica ininterrottamente miscellanea di studi storici ed etnografici, ma nel mezzo secolo di di attività la “Giuliani” ha dato vita a fondamentali ricerche in campo dialettologico e nella raccolta di testi della tradizione popolare, campi di ricerca affrontati da pioniere anche da Manfredo. Germano Cavalli, con la sua associazione è stato protagonista del rinvenimento di numerose statue stele e, soprattutto con Ambrosi, ha individuato nel Piagnaro la sede del loro museo. L’opera più importante dell’Associazione è sicuramente il Museo Etnografico della Lunigiana, ospitato negli antichi molini di Villafranca, che documenta la civiltà contadina e pastorale della nostra terra, esempio ancora insuperato in ambito nazionale per la scientificità e qualità dell’esposizione. Dopo la nascita dell’associazione, villafranchese per fondazione, ma lunigianese per ambito di attività, in Lunigiana sono sorte altri sodalizi che operano in campo culturale, prime fra tutte il Centro Aullese di Ricerche e Studi Lunigianesi Giulivo Ricci e a Pontremoli l’ Associazione Culturale Vasco Bianchi. Riccardo Boggi