
Partendo dal dato dell’odontotecnico le riflessioni, spesso divergenti, della dirigente provinciale e della sindaca di Pontremoli

dell’istituto “Pacinotti”
Le scuole superiori in Lunigiana in difficoltà? Ci sono tanti dati e cifre, dal calo complessivo degli studenti ai corsi scolastici che rischiano di chiudere, che paiono comprovare questa tesi. Ma certo questa diventa ancora di più stretta attualità se una riflessione sulle difficoltà del modello scolastico del comprensorio la effettua la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale (ex Provveditorato), dott.ssa Donatella Buonriposi.
Una considerazione riferita in particolare alla situazione del corso odontotecnico del “Pacinotti”, nella sede pontremolese dell’istituto. “È un corso in sofferenza – ha dichiarato la Buonriposi – ed è un vero peccato perché si tratta di un percorso scolastico in grado di offrire realtà professionali di alto spessore”. Per ora non ci sono rischi di chiusura anche perché, vista la scarsità delle preiscrizioni, nella programmazione delle classi per il prossimo anno scolastico si è deciso di riunire in un’unica classe, gli odontotecnici e i geometri del “Belmesseri”, già fuso con il “Pacinotti”, secondo un protocollo firmato dai comuni di Bagnone e Pontremoli e dalla Provincia. Una scelta che aveva creato da subito molti malumori date le poche materie comuni ai due corsi (uno professionale, l’altro tecnico.

Secondo la Buonriposi, le difficoltà che sta vivendo l’odontotecnico rispecchiano quelle delle scuole in Lunigiana: “Nei colloqui che ho avuto con i primi cittadini del territorio l’ho detto più volte: in Lunigiana bisogna capire quale strada si vuole percorrere e riorganizzare conseguentemente la rete scolastica del comprensorio. È inutile voler difendere caparbiamente delle realtà che stanno morendo e non cercare di valorizzare gli istituti che possono avere un futuro. Così come è inutile avere dei “doppioni”, penso ad esempio al Classico, a pochi chilometri di distanza. Questa voglia, anche comprensibile, ma che si scontra contro i numeri e la realtà, di salvare tutti gli istituti rischia, al contrario, di farli morire tutti”. Ritornando alla questione odontotecnico, secondo la Buonriposi “ha purtroppo una collocazione infelice. Si trovasse a Massa, Carrara, ma anche ad Aulla, potrebbe avere numeri più importanti”. La successiva, quasi scontata domanda, su cosa si possa fare per far cambiare rotta al corso in questione trova nella dirigente tre diverse indicazioni: “C’è bisogno alla base di un’azione di orientamento forte nella fase di scelta da parte dei ragazzi che si trovano all’ultimo anno delle scuole medie inferiori. C’è bisogno di un miglioramento del sistema dei trasporti scolastico e poi creare una sinergia forte tra istituto scolastici e territorio”.

Condivide alcuni aspetti dei ragionamenti della provveditrice, ma ne contesta molti altri, Lucia Baracchini, chiamata in causa nel duplice ruolo di dirigente scolastico del “Pacinotti” e di sindaco di Pontremoli. Sui punti in comune c’è quello della difficoltà dei trasporti a disposizione degli studenti: “In Lunigiana esiste una evidente difficoltà quanto alla mobilità degli studenti. Basti pensare che in molte realtà esiste un solo collegamento giornaliero per l’andata e uno per il ritorno, precludendo agli istituti qualsiasi tipo di flessibilità e allo stesso tempo la possibilità di avviare attività pomeridiane che stanno diventando sempre più importanti anche a livello di superiori. In queste condizioni è quasi naturale per gli studenti andarsene a Spezia, che ha collegamenti ferroviari da Aulla e Pontremoli quasi a ritmo continuo”. Ma se Baracchini e Buonriposi condividono il riconoscimento di questa difficoltà, lo stesso non si può dire sulle scelte da operare di conseguenza: “Bisogna, dice il sindaco, aprire una riflessione sulle capacità del territorio e mettere in campo i servizi necessari. I problemi non si risolvono certo chiudendo gli istituti, anzi, si otterrebbe solo di impoverire ancora di più il territorio. E poi i ragazzi della Lunigiana devono avere gli stessi diritti garantiti agli studenti di altre zone”. Sulle difficoltà del corso odontotecnico la dirigente sottolinea come sia “un corso sul quale puntiamo molto ma ci sono state diverse difficoltà, soprattutto nella fase di orientamento, con la maggior parte dei ragazzi che in questo periodo preferiscono i Licei. Eppure è un corso che prepara ad un mestiere ed anche alle facoltà universitarie in ambito sanitario”. In quest’ottica la Baracchini sottolinea con amarezza le difficoltà che sta vivendo il corso socio-sanitario di Fivizzano, che non ha avuto iscrizioni per la prima classe “eppure è un corso che, al termine del percorso di studi, garantisce il posto di lavoro. Anche pensando al fatto che, con un corso di qualifica affiancato al percorso scolastico, i ragazzi diplomati sono O.S.S. (operatori socio sanitari) a tutti gli effetti e alcuni di loro hanno già il contratto in mano prima ancora della fine degli studi. Pensando alle molte Rsa presenti nel territorio, si aprirebbero molte opportunità lavorative. Eppure è un corso scolastico che non riesce a decollare ed è un vero peccato”. (r.s.)