
Si è conclusa la cinque giorni a lei dedicata
Più forte del freddo pungente di questo maggio “fuori ordinanza” la tradizionale Sagra della Cipolla di Treschietto anche quest’anno non ha mancato di attirare un buon numero di persone nel caratteristico borgo ai piedi dell’Appennino, innevato come raramente si ricorda.
Il 1° maggio e poi nei due successivi fine settimana (4/5 e 11/12), la “regina di Bagnone” si è concessa sotto forma di ortaggio prelibato e di prodotto “trasformato” dalle abili mani delle sapienti volontarie riunite nell’Associazione “Circolo La Torre Treschietto”.
Certo si ricordano edizioni calde, assolate e con una partecipazione più numerosa grazie ad una primavera che era degna del nome, ma anche questo pazzo 2019 non ha mancato di riservare soddisfazioni agli organizzatori.
E così, soprattutto sabato e domenica scorsi, con gli ombrelli aperti e le giacche pesanti (“come d’inverno…”) in tanti sono saliti nel paese dominato dalla torre malaspiniana costruita sul dirupo che precipita nel torrente.
E non poteva essere diversamente, visto il successo crescente negli anni di questo prodotto che al termine di valutazioni scientifiche e di confronti attenti è stato valutato che coniughi “armoniosamente le caratteristiche olfattive intense ma dolci e particolari con un gusto decisamente dolce e giustamente piccante, leggermente sapido ma non amaro, con aroma tipico delicato ed una spiccata croccantezza strutturale”.