Superate le ultime difficoltà, inaugurazione annunciata per il 6 maggio
è ormai confermato che il 6 maggio apriranno le terme di Montelungo. Anzi le “Terme della Lunigiana” perché

è questo il nome che è stato dato all’impianto dal dottor Lorenzo Ferrari, titolare della nuova società – Terme Montelungo srl – che ha firmato la convenzione gestionale con il Comune di Pontremoli. Un annuncio storico perché attorno a Montelungo, a Cavezzana d’Antena e alle loro acque pregiate di nebbia se n’è alzata tanta, creando un alone di rassegnata sfiducia su un’iniziativa che negli anni Settanta-Ottanta pareva poter essere un volano per l’economia del territorio e che invece, per il momento, ha solo fatto uscire parecchio denaro dalle casse del Comune senza nessun risultato concreto. Ci riprova oggi Ferrari (figlio di Gabriele Ferrari, che a sua volta, tra il 2010 ed il 2014, provò a rendere operativo l’impianto termale); anzi, per la verità, la struttura avrebbe dovuto essere già operativa dal 15 di aprile, poi, causa alcuni intoppi dell’ultimo minuto – “c’è stato un calo di pressione agli impianti a causa di problemi ad alcune condotte ma ora è tutto risolto” – il taglio del nastro è stato procrastinato al 6 maggio. Sono già stati fatti i lavori di ripristino dei locali: “Purtroppo, ci dice Ferrari, negli anni la struttura aveva subito atti vandalici che l’avevano danneggiata. Comunque ora è tutto perfettamente a norma e funzionante”.
Soprattutto, sono pronti ad accogliere gli utenti i locali in cui verranno offerti i servizi di inalazioni, bagni e fangoterapie: “Abbiamo ottenuto l’autorizzazione dall’Asl che ci permette di erogare i servizi in regime convenzionato come tutte le altre terme in Toscana. In più, potranno venire utenti anche dalle regioni limitrofe, basta solo l’impegnativa del medico curante”. Ovviamente, alla base di tutto questo c’è l’acqua, che arriverà a Montelungo da Cavezzana tramite un condotto sotterraneo di circa 1.200 metri, spinta da un sistema di pompaggio che permetterà di superare il dislivello di 160 metri esistente. Un’acqua sulfurea di ottima qualità, assicura Ferrari, perché “presenta ottime proprietà curative per quanto riguarda l’apparato respiratorio, le patologie reumatiche e i disturbi circolatori”; i fanghi, poi, sono curativi anche per le malattie dermatologiche come la psoriasi e la dermatite eczematosa secca. Questo per quanto concerne le cure con le acque di Cavezzana, mentre per quanto concerne le acque minerali di Montelungo – la famosa “fonte della virtù” – sono previste cure idropiniche (ovvero con l’assunzione di acque minerali) indicate per il trattamento delle malattie renali e dell’apparato urinario. Alla nostra domanda se abbia avuto già un confronto con le attività commerciali della zona, Ferrari sottolinea come “ci sia stato e con loro ci sia la voglia di creare un rapporto sinergico perché davvero si può creare un circolo virtuoso che può far bene all’economia di tutto il territorio”. Certo, pesa, in quest’ottica, la mancanza di una struttura ricettiva che possa accogliere i visitatori: “Sì, è indubbiamente una lacuna importante ma spero che si possa risolvere nel prossimo futuro”. E proprio in ottica futura Ferrari ipotizza un recupero della ex Colonia Ceppellini (struttura che si trova a fianco dell’impianto termale), che potrebbe divenire un punto di accoglienza degli ospiti delle terme “ma questo è chiaramente un discorso per il futuro”. Quindi per ora la maggior parte dei fruitori delle terme dovranno fare i pendolari: “Il Comune ci ha garantito, per il periodo estivo, che ci sarà un collegamento con il capoluogo grazie ai pullman che svolgono il trasporto scolastico. Se in questi primi mesi vedremo che i numeri saranno importanti, ci attiveremo per realizzare un servizio di pullman che possa coinvolgere anche altri comuni della Lunigiana”. Una situazione che sembra dimostrare la complessità logistica delle Terme. “Sono un po’ fuori dal contesto urbano, ammette Ferrari ma comunque dal centro di Pontremoli sono solo 9 km di strada e la Statale della Cisa è una strada ben tenuta e non troppo trafficata. E se vogliamo è una situazione ideale: siamo abbastanza vicini alla città ma allo stesso tempo chi frequenterà l’impianto potrà godere di aria salubre e di contatto con la natura”. In merito all’ipotesi del progetto (tante volte emerso nel corso degli anni) di imbottigliamento delle acque di Montelungo, Ferrari è piuttosto cauto: “Sicuramente è un progetto interessante ma c’è da iniziare un lungo percorso burocratico. Comunque è un’idea che vogliamo portare avanti per valorizzare le ricchezze del territorio”. (r.s.)