Uno stretto legame unisce musica sacra e liturgia

A Massa la giornata di formazione per operatori pastorali

organo_canneSi è svolta sabato 19 gennaio, nella sala conferenze della Curia vescovile di Massa, la giornata di formazione per gli operatori pastorali che si occupano di liturgia e musica sacra. Un primo appuntamento voluto dalla Scuola di Musica sacra della nostra diocesi e condiviso con l’Ufficio liturgico con l’obiettivo di porre in essere una riflessione sistematica sul rapporto tra musica e liturgia.
La partecipazione è stata significativa: oltre 40 persone iscritte. Dopo la preghiera delle lodi, celebrata nella cappella del Seminario, la giornata di studio è iniziata con la prima relazione dettata da don Emanuele Borserini, cerimoniere coadiutore della nostra diocesi, che ha guidato la riflessione attraverso la “Sacrosanctum Concilium” alla ricerca del pensiero della Chiesa rispetto al rapporto tra musica e liturgia, così da indicare il cammino percorso e quello che ancora resta, dopo il Vaticano II.
Don Borserini ha concentrato il suo intervento sul capitolo VI del documento, un capitolo piuttosto breve ma molto importante. Da subito il clima che si è creato è stato di profonda condivisione e di sincero entusiasmo. La seconda relazione, più di taglio antropologico, è stata dettata da don Samuele Agnesini, direttore dell’Ufficio liturgico, sulle dinamiche simili e in qualche modo interdipendenti che caratterizzano musica e liturgia.
“La sacralità della musica – ha spiegato don Agnesini – è data dalla sua capacità di introdurre in un orizzonte più vasto, permettendo, così, di abitare la trascendenza: ‘il gioco tra trascendenza ed appartenenza è il nucleo profondo dell’esperienza religiosa, è la qualità primaria del rito’, questo vale anche per la musica: tanto più la musica è inclusiva tanto più diventa sacra. Anche il tempo del pranzo si è trasformato in occasione di condivisione e di simpatia.
I lavori del pomeriggio sono stati scanditi da altre due relazioni. La prima dettata nuovamente da don Samuele Agnesini che, riprendendo il dettato di “Sacrosanctum Concilium”, ha cercato di delineare come i vari attori musicali abbiano nella celebrazione un ruolo di primaria importanza e come il loro servizio sia orientato alla partecipazione attiva dei fedeli. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di intraprendere percorsi di formazione liturgico-musicale, che purtroppo spesso non solo non vengono posti in essere ma sono anche considerati inutili.
L’ultima relazione è stata dettata da don Luca Franceschini, incaricato diocesano della Musica sacra, il quale, richiamando quanto fatto negli ultimi decenni con tutte le difficoltà e i cambiamenti avvenuti, ha messo l’accento sulla esigenza di riprendere il cammino di formazione e, nel concreto, ha proposto ai partecipanti di iniziare un lavoro di revisione del repertorio diocesano dei canti.
La giornata si è conclusa con la preghiera del vespro e con il desiderio che questa giornata non rimanga un “unicum” ma che presto venga proposto un altro appuntamento che possa porre un altro tassello nel cammino di formazione liturgico- musicale della nostra Chiesa diocesana.