Solatìo commiato dell’anno 2018

01meteoLa cronaca della fine dell’ anno 2018 riprende da dove si era fermata e perciò il commento comprende due settimane. Dicembre è scivolato via tranquillo e, sul prossimo numero, ne verrà tracciato un profilo sintetico. Intanto, le diuturne osservazioni ricordano che, dopo il sereno di martedì 18, sono seguiti cinque giorni prevalentemente coperti fino all’antivigilia di Natale: con freddo umido ristagnante il 19 e, il 20, con qualche precipitazione, nevosa sui rilievi oltre i 500 m; poi, dopo brina e gelo dovuti alla temporanea schiarita della serata-notte tra 20 e 21, una fase di correnti meridionali ha consentito un clima più mite, ovviamente ancora umido, il 22 e il 23.
La notte del 23, complici le improvvise schiarite, si è formato un fitto ed esteso nebbione, sperimentato anche a Pontremoli.
01meteo_tabellaMeglio è andata dal 24 in poi, tra nuvole e sprazzi di sole la Vigilia, un tempo più stabile e sincero a Natale e a Santo Stefano con brinate e leggere gelate notturne e di primo mattino seguite da ore diurne gradevoli. Il 27, si è ripetuto qualche transito nuvoloso come il 24, e così il 28, un poco più freddo.
Sabato 29, invece, giornata di forti contrasti tra fondovalle e montagna. Se il sole ha brillato, dopo una certa ora, anche laddove ristagnava la nebbia, la persistenza del grigiore si è rivelata maggiore nella conca di Aulla, dove il sole è riuscito a dissolvere del tutto i bassi strati non prima delle 13:30! Mentre nelle bassure regnavano relativo freddo e umidità a saturazione, in montagna il clima era ridente, mite e asciutto: una perfetta celebrazione dell’inversione termica per la gioia degli escursionisti.
Domenica 30, un altro verso: uno sbuffo di correnti da NW, non certo fredde, è stato comunque sufficiente a far calare un pochino le temperature in quota e sui monti e a farle aumentare – nei valori massimi – a fondovalle ; il favonio si è imposto asciugando, anzi seccando l’aria delle basse quote, che hanno finalmente respirato aria pura dopo tanto ristagno di umidità. I termometri, tra mezzodì e fino alle ore 15, hanno toccato punte di una decina di gradi superiori alla media normale di fine dicembre. Presso la stazione di Villafranca-Ghiaione, i 18,8°C rilevati hanno sfiorato il primato di tepore dicembrino di appena due anni fa: 18,9°C il 27 dicembre 2016, altra data di veloce incursione del foehn.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni