Da Poste Italiane promesse fumose per un servizio in crisi da mesi

Non bastano le proposte avanzate ai sindaci dei piccoli comuni. L’impressione è che non si voglia affrontare davvero il grave problema del recapito

Roma. La direzione di Poste Italiane all'EUR
Roma. La direzione di Poste Italiane all’EUR

Poste Italiane ha incontrato, lunedì scorso a Roma, i piccoli Comuni d’Italia assicurando un rapporto nuovo ed un deciso cambio di rotta nel corso di un confronto aperto con oltre 3.300 sindaci di altrettanti comuni sotto i 5.000 abitanti e che ha visto la partecipazione anche del presidente del consiglio, Giuseppe Conte e del ministro dell’interno, Matteo Salvini.
L’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, ha presentato i dieci impegni che la sua società si assume: il servizio di tesoreria in collaborazione con Cassa depositi e prestiti, l’installazione di nuovi sportelli Atm, la fornitura di servizi attraverso la rete di tabaccai e a domicilio tramite i portalettere in 254 comuni senza ufficio postale, investimenti per rafforzare la sicurezza, wi-fi gratuito negli uffici dei piccoli comuni, il potenziamento degli uffici dei comuni turistici e l’abbattimento delle barriere architettoniche negli uffici di oltre mille centri. 
“Abbiamo pensato a questa giornata – ha aggiunto Del Fante – per parlare direttamente ai sindaci e condividere con loro ciò che Poste Italiane realizzerà concretamente nei piccoli Comuni, con interventi tangibili che incideranno positivamente sui servizi al cittadino e con iniziative pensate per i territori, puntando su una efficienza crescente dei nostri 12.824 Uffici Postali e dei nostri spazi digitali, ai quali ogni giorno accedono oltre 3 milioni di persone”.
Ma, analizzando le promesse sopra riportate, ci pare che in realtà ben poco nel concreto cambi e che le concessioni fatte dall’azienda siano in realtà dei palliativi che non vanno a toccare il cuore del problema: quello del profondo disagio che da tempo si sta manifestando in tutta Italia nella distribuzione della corrispondenza e che in questi ultimi mesi sta toccando vertici di assoluta difficoltà in particolare nel nostro territorio.
45PosteUna tematica che tocca da vicino il nostro settimanale, come possiamo testimoniare per le numerose lamentele che ci giungono in redazione da parte dei nostri abbonati, ma che in generale riguardano un po’ tutto il servizio di consegna. Una situazione che oramai va avanti da diverso tempo, ovvero da quando la società Poste Italiane sta attuando lo schema della consegna a giorni alterni, che in realtà risulta essere, ci si perdoni la battuta, “a settimane alterne”.
Sì, qualche piccolo segnale di apertura anche in questo senso si è avuto, ma nascosto dietro stanche formule di rito che non sembrano voler davvero risolvere il problema. Perché, sollecitati dalle numerose segnalazioni dei sindaci, rispondere con una “riorganizzazione del servizio” sembra solo voler buttare fumo negli occhi, quando, per fare l’esempio dell’Alta Lunigiana, sono stati più che dimezzati i postini addetti alla consegna (passati da 19 a 9). Solo invertendo questo trend che sa tanto di smantellamento della consegna della corrispondenza a domicilio si può tornare a erogare un servizio che dovrebbe essere garantito e al quale tutti i cittadini hanno pieno diritto.
Per la Lunigiana, all’incontro erano presenti i sindaci di Mulazzo, Bagnone, Zeri e Podenzana (Claudio Novoa, Carletto Marconi, Cristian Petacchi e Riccardo Varese), la vicesindaca di Casola, Virginia Carli e la consigliera di Fosdinovo, Donatella Beggi.
Si dice soddisfatto per l’incontro il sindaco Novoa: “È un fatto significativo che Poste Italiane abbia voluto organizzare questo incontro quando troppe volte ci siamo trovati di fronte a porte chiuse. Anche i segnali emersi nel corso di questa giornata mi pare siano positivi, essendo stato riconosciuto il ruolo centrale dei piccoli Comuni e dell’importanza che l’ufficio postale ha per le realtà come le nostre. Bisognerà ora vigilare affinché queste promesse vengano portate a compimento”. Novoa ha evidenziato come, nel corso della manifestazione, ci sia stato un confronto con i rappresentanti del Governo per chiedere uno snellimento della burocrazia per quanto concerne le piccole realtà spesso ingabbiate dalle pastoie burocratiche.

(r.s.)

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