Giornata per il sostentamento: concretamente accanto ai nostri sacerdoti

Domenica 25 novembre. Basta anche un piccolo importo ma donato in tanti: le offerte raccolte nel 2017 hanno coperto solo il 2% delle spese per il fabbisogno dei sacerdoti. Se calano le offerte si deve attingere all’8xmille

43sovvenireLa domenica dedicata a Cristo Re, che quest’anno cade il 25 novembre, è tradizionalmente dedicata alla sensibilizzazione per il sostentamento dei sacerdoti diocesani. Si celebra nelle parrocchie italiane da 30 anni ed in questa edizione le locandine reciteranno “78.289 fedeli sono insieme ai sacerdoti, con le famiglie, i giovani, gli ultimi. Sostieni anche tu i sacerdoti con un’offerta”.
L’anno scorso, dunque, sono stati oltre 78mila i fedeli che hanno sottoscritto una donazione diretta all’Istituto Centrale Sostentamento Clero (ICSC); non molte se paragonate al numero dei cattolici italiani, ma offerte comunque molto preziose. Esse sono uno strumento perequativo e di solidarietà nazionale scaturito dalla revisione concordataria del 1984, per sostenere l’attività pastorale dei 35mila sacerdoti diocesani che da 30 anni non ricevono più uno stipendio dallo Stato. È responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento, anche attraverso queste modalità.
Nel 2017 in Italia sono state raccolte 102.820 offerte, per un totale di 9.609.811,21 euro. Una cifra considerevole ma sufficiente solo per il 2% a coprire la spese per il fabbisogno dei sacerdoti. Il resto è stato attinto ai fondi dell’8xmille.

Dino Eschini, responsabile del Sovvenire nella diocesi di Massa Carrara - Pontremoli
Dino Eschini, responsabile del Sovvenire nella diocesi di Massa Carrara – Pontremoli

“La condivisione dei bisogni dei nostri parroci – ci spiega il diacono Dino Eschini, responsabile del Sovvenire nella nostra diocesi – è essenziale per accrescere un vero senso di appartenenza alla Chiesa. Come ha recentemente dichiarato mons. Donato Negro, Arcivescovo di Otranto e Presidente del Comitato CEI per il sostegno economico ecclesiale – la Comunione e la solidarietà non sono opzionali per i cristiani, sono l’essenza della Chiesa. Quindi raccogliere offerte per i sacerdoti è un modo concreto per essere a loro vicini nel difficile e delicato compito della evangelizzazione cui sono chiamati in prima persona”. Papa Francesco ricorda l’importanza di questa vicinanza ai nostri preti.
“L’Offerta – precisa ancora Eschini, riprendendo le parole del referente nazionale Matteo Calabresi – è un contributo speciale, che andrebbe introdotto stabilmente nella nostra vita cristiana, ripetendolo qualche volta l’anno, perché ci incammina su una nuova strada di comunione con la Chiesa. Basterà anche un piccolo importo, ma donato in tanti, perché raggiunga tutti i preti diocesani in Italia, non soltanto il nostro”. Se infatti calano le offerte e gli offerenti, sempre più si dovrà attingere all’8xmille sottraendo così, di fatto, una parte degli introiti alle altre attività pastorali e di carità.
43sovvenire1“Per potenziare ed organizzare al meglio la raccolta – aggiunge ancora Eschini – sarebbe opportuno avere a disposizione un referente parrocchiale o zonale il quale si preoccupi di recuperare anche le piccole offerte e fonderle in un’unica raccolta e accedere così alle detrazioni previste dalla legge”.
Le offerte destinate unicamente al sostentamento del clero diocesano sono deducibili dal reddito complessivo, ai fini del calcolo dell’Irpef, fino ad un massimo di 1.032,91 euro all’anno. “Il regime economico in cui siamo ora inseriti – conclude Eschini – ci induce a pensare alle comunità cristiane delle origini, nelle quali il sacerdote era sostenuto da tutta la comunità, in modo che potesse dedicarsi totalmente all’annuncio del Vangelo e alle opere a favore dei fratelli. Ogni fedele, ogni famiglia e ogni parrocchia italiana che dona la sua offerta ai sacerdoti non contribuisce solo alle necessità quotidiane del suo parroco. Ma a quelle di tanti altri preti, parroci in comunità più piccole e meno fortunate del nostro Paese, lontane geograficamente ma in comunione fraterna le une con le altre”.
43sovvenire2L’obiettivo della raccolta è assicurare ai sacerdoti diocesani una remunerazione mensile, pari a circa 883 euro, che raggiungono 1.376 euro per un vescovo ai limiti della pensione. Il sistema delle offerte stabilisce perequazione tra i sacerdoti. Viene cioè in soccorso di quelli che non hanno neppure un reddito di partenza, come ad esempio, stipendi o pensioni da insegnante, e aiuta a stabilire condizioni di maggiore equità.
Questo è possibile perché le offerte di tutti i fedeli italiani vengono raccolte dall’Istituto Centrale sostentamento Clero, che le distribuisce ai sacerdoti della Chiesa italiana, sia quelli in servizio attivo che quelli anziani o malati che non esercitano più il ministero, e dopo aver dedicato la propria vita ai fratelli, vivono un momento di maggiore bisogno. I sacerdoti si offrono e si affidano con gioia a noi, ed è quindi nostro impegno provvedere con gioia a loro.
Per ogni chiarimento o altra informazione si può contattare direttamente il referente diocesano, diacono Dino Eschini, al numero 340.6676287.

Ren. Bru.