
Sconfitta di misura per gli azzurri all’esordio casalingo per un rigore che pochi hanno visto, ma solo un arbitro che ne ha fatte di cotte e di crude. Ci consola il successo in Coppa Italia che permette il passaggio del turno. Il Serricciolo torna a sorridere andando a vincere a Saltocchio. Seconda sempre più sorprendente con la Fivizzanese che fa suo alla grande il derby con il Monti e resta a punteggio pieno; con Filattierese e Podenzana che piazzano il primo acuto, mentre il Monzone non va oltre il pari interno. Sconfitta del Mulazzo in pieno recupero, mentre il FilVilla perde e resta al palo.

Chi si fosse aspettato che il copione della seconda giornata dei vari tornei fosse praticamente già scritto, almeno per la maggior parte dei suoi episodi, ha dovuto ricredersi alla grande perché davvero, e al solito con grosse sorprese, è successo proprio di tutto, a dire che dovremo vederne delle belle prima di capire come le cose potrebbero indirizzarsi. Intanto, la Pontremolese che, dopo avere fatto il colpaccio a Villa Basilica, che le ha permesso di passare il primo turno di Coppa Italia, dando l’illusione che quanto proposto nelle prime battute fosse qualcosa di consolidato ed indiscutibile, si ritrova con le ossa a pezzi dopo l’esordio casalingo dal quale esce battuta di misura dalla matricola Viaccia. Niente di strano perché tutto nel calcio può succedere. Non può succedere però che una squadra vinca con l’unico tiro nello specchio della porta della partita, tirato grazie ad un rigore che è stato visto solo dall’arbitro, quello stesso arbitro che in due occasioni lampanti ha negato ai padroni di casa rigori più che legittimi e che invece sono stati innocentemente ignorati. Questo ci porta ad una serie di riflessioni che occorre fare subito prima che le cose procedano troppo e le carte si ingarbuglino più del dovuto. Intanto, occorre dire che la Pontremolese è stata l’ombra della squadra ammirata al primo turno e in Coppa Italia, e al massimo avrebbe potuto guadagnare il risultato in bianco, già poca cosa per una squadre dalle ambizioni ben definite. Secondo: ancora una volta ci troviamo di fronte ad una storia che si sta scrivendo ormai da lustri, ovvero che gli azzurri non hanno proprio la vocazione per aggredire e costruire gioco e questo nonostante il reiterato cambio di allenatori che probabilmente soffrono il peso delle montagne incombenti e non riescono a fare capire ai loro ragazzi che le partite in casa si vincono attaccando con intelligenza e non aspettando l’avversario. Non è un caso se le vittorie vengono più facilmente in campo esterno perché la vocazione è palese e sulle vocazioni c’è poco da discutere. Terzo: non è la prima volta che capita di vedere sui nostri campi di calcio degli arbitri che farebbero bene a cambiare mestiere. Sì che non si deve dire perché l’arbitro ha sempre ragione anche se non ne capisce niente, però spesso ci viene il sospetto che certi arbitraggi siano pilotati e che il peso della trasferta nelle lontane lande lunigianesi stimoli il desiderio di fare dispetto a chi abita tanto lontano. Brutti pensieri, certo, ma che hanno tanto di realistico ed inducono a pensare che il problema sia il solito, ovvero che chi ci governa conta sempre meno e quindi il nostro destino è subire in silenzio e prendere schiaffoni con il sorriso sulle labbra.
Sorriso che è tornato in casa del Serricciolo che, dopo l’esordio negativo e l’uscita dalla Coppa Italia, si ritrova in quel di Saltocchio e liquida l’Acquacalda San Pietro a Vico con un risultato ineccepibile che dice finalmente che la squadra di Bertacchini sta trovando gli equilibri cercati fino ad ora vanamente e che sono emersi all’improvviso, favoriti certo dalle circostanze, ma tali da fare comprendere che la strada per riacquistare la verve di sempre sembra ormai ritrovata. Un test importante sarà disponibile da subito perché domenica salirà al Panigaccio quel Don Bosco Fossone che è una delle tre massesi del torneo e già adeguatamente imperiosa in Coppa e, quindi, sarà in gioco una leadership locale da decidere proprio tra le due contendenti, visto che il Tirrenia fatica ad ingranare. Quello che è venuto dalla Seconda merita, come naturale, una disamina attenta perché le sorprese sono state tante e tali da rimettere praticamente in gioco quanto ipotizzato in generale alla vigilia. Partiamo dal derby di giornata tra Monti e Fivizzanese da cui si attendevano risvolti eccitanti per il futuro delle ambizioni nostrane. Ebbene, il riscontro è stato devastante perché i padroni di casa sono stati letteralmente travolti dalla banda di Poggi nonostante quest’ultima abbia dovuto giocare oltre 70’ in inferiorità numerica. Crediamo basti questo dato per fare capire che i valori in campo erano decisamente diversi e, anche se i padroni di casa ci hanno provato in avvio, alla lunga è emersa alla grande la qualità della Fivizzanese che ora può guardare dall’alto il resto della pattuglia e si prepara al prossimo derby con la Filattierese con il morale alle stelle. Attenti però alle sorprese perché proprio la Filattierese ha riscattato la sconfitta di Mulazzo subissando con punteggio tennistico la povera Stella Rossa, a dimostrazione che la sconfitta dell’esordio non ha lasciato segni particolari e la voglia di recitare un ruolo importante nel torneo resta intatta come da premessa, vista soprattutto la caratura della dirigenza che non può permettersi passi falsi dopo quanto predisposto. Senza dubbio stupefacente, ma solo fino ad un certo punto, la vittoria ineccepibile dell’Atl. Podenzana sul Cerreto. Tenuto conto che si trattava di due matricole, senza dubbio ha pesato la maggiore qualità dei malaspiniani che lentamente stanno rientrando nella mentalità della categoria, un tempo meno che naturale visto che erano abituati a palcoscenici di ben altro spessore.

Di certo, però, il test non è vincolante proprio perché bisognerà aspettare altri clienti per capire se il passo è stato significativo e già la prossima trasferta a Ricortola potrebbe dire qualcosa di interessante. Va tenuto in debito conto, infatti, che proprio il Ricortola ha fatto tribolare non poco il Monzone che, all’esordio casalingo, ha dovuto inseguire per rimediare una partita che, stando alle previsioni, avrebbe potuto rappresentare un evento di tutto comodo. Le cose, invece, sono andate ben diversamente e i massesi, confermando lo stato di grazia dell’avvio, hanno provato ad imporre il loro gioco, senza però riuscirci perché Mastrini e compagni volevano dimostrare di essere qualcosa di diverso rispetto alla scorsa stagione ed in parte ci sono riusciti. Venendo alle note dolenti, la più cocente è quella proposta dal Mulazzo che si è arreso al Lido di Camaiore ben oltre il tempo regolamentare e proprio un attimo prima che il direttore di gara fischiasse la fine. Un vero peccato perché i ragazzi di Bellotti avevano fatto di tutto per portare a casa quel punto che era nelle attese e la beffa finale pare una punizione immeritata oltre che penalizzante. Chiudiamo con il FilVilla che, dopo due giornate viene a proporsi come la sorpresa più inattesa di tutto il panorama. Poco conta che, come per il Mulazzo, la sconfitta sia venuta in pieno recupero perché i gialloneri, dopo esser stati in vantaggio, si sono fatti rimontare, per farsi beffare quando sembrava che il risultato fosse ormai scritto. Questo può significare che alla squadra manca ancora quella convinzione che permetta di dettare i tempi del gioco e questo non sarebbe niente perché sta succedendo da anni. Che rimorde è che una delle squadre che dovrebbe fare da faro a tutto il gruppo si trovi ancora al palo, già costretta ad inseguire e magari a prendere le misure a tutte le avversarie a venire per evitare di trovarsi da subito impegolata in una zona che decisamente sembrerebbe non meritare.
Luciano Bertocchi
