Iniziati i festeggiamenti della Rassegna del Canto del Maggio

A Regnano, con lo spettacolo della Compagnia maggistica Monte Cusna di Asta 

Un momento della manifestazione della Rassegna del Maggio
Un momento della manifestazione della Rassegna del Maggio

Domenica 10 giugno, nella Conca Verde di Regnano a Casola, si è svolta la giornata dedicata al Canto del maggio e alla tradizione che lo lega alla civiltà contadina e agricola. La Compagnia del Guiterno ha da anni programmato tra le proprie manifestazioni un’attenzione particolare al Canto del Maggio sostenuto dal presidente Nello Salvatori e dall’animatrice Barbara Bertolucci, il cui babbo Adamo è sempre stato un abile suggeritore all’interno delle rappresentazioni. La manifestazione è stata ufficialmente aperta con una relazione del dott. Fabio Baroni su “Tradizioni popolari e prospettive di sviluppo in Lunigiana” che, spiega, corrispondere al titolo della sua tesi di laurea del 1978, di cui ora sottoscriverebbe solo un dieci per cento.

I costumi del Canto del Maggio
I costumi del Canto del Maggio

Baroni è partito da un’analisi del superamento degli usi e costumi caratteristici di una civiltà modificata alla radice dall’attrazione verso le città e verso il mondo industriale, per giungere alla riscoperta, manifestatasi negli ultimi anni, verso ciò che il mondo contadino può offrire anche alla civiltà postindustriale. Vi è una nuova attenzione verso la civiltà contadina e la scelta di vivere a contatto con la natura che si è affermata nei ceti più evoluti dal punto di vista economico sia per una nuova attenzione alla dieta alimentare, tanto da definire e circoscrivere la dieta mediterranea, sia per un nuovo interesse anche da parte di giovani per le coltivazioni agricole di nicchia, non solo per le castagne, ma anche per l’olio di oliva, il grano e la coltivazione estesa di patate di montagna. In tutta questa trasformazione sociale economica e culturale il Canto del Maggio è stato come un filo conduttore che ha mantenuto viva la tradizione contadina. Dal pubblico è venuto un monito: “Mai dimenticare da dove si viene, perché se si scorda da dove si viene, non si andrà da nessuna parte”. Nel primo pomeriggio dopo un pranzo allegro e conviviale è stato recitato dalla Compagnia maggistica Monte Cusna di Asta il maggio drammatico “Le vele dei Crociati” dell’autore Luca Sillari. “Mai più sia guerra su questa terra, pace trasformi la nostra vita e tutti inviti l’odio a bandir”. (Corrado Leoni)