I sindaci varano un documento a sostegno dei presidi ospedalieri di Pontremoli e Fivizzano

Al termine dell’ultima assemblea dei soci della Società della Salute (il consorzio pubblico costituito tra i Comuni della Zona socio sanitaria della Lunigiana e l’Azienda USL Toscana Nord Ovest), tutti i sindaci della Lunigiana hanno approvato all’unanimità e sottoscritto un documento a sostegno del potenziamento dei presidi ospedalieri di Fivizzano e Pontremoli e dell’offerta sanitaria della Lunigiana. L’argomento non è certamente nuovo: la storia del progressivo smantellamento dei servizi offerti dai due ospedali, infatti, può ormai essere misurata in decenni, sempre caratterizzata da tagli nelle prestazioni uniti a promesse di miglioramenti nella qualità delle prestazioni conservate sul campo. Il motivo di questa decisa presa di posizione da parte dei sindaci è da riferire, come peraltro si evince dal documento stesso, alla discussione in atto, a livello di Area vasta, sulla riorganizzazione dei servizi distribuiti sul territorio. Di fatto, il documento-mozione approvato attacca frontalmente Asl e regione, ricordando che “negli ultimi 30 anni gli Ospedali di Fivizzano e Pontremoli sono stati oggetto di continue spoliazioni e ridimensionamenti… ed hanno continuato, negli ultimi anni, a subire una serie di tagli indiscriminati ai servizi ed anche la mancata conferma di strutture complesse”. La progressiva perdita di importanza dei due presidi è riscontrabile anche solo in base a due parametri facilmente identificabili: da una parte la carenza cronica del personale (alla quale contribuisce la scarsa attrattiva rappresentata da ospedali “minori”), dall’altra lo stato di abbandono che, soprattutto dall’esterno, offrono gli edifici in questione.

Da questa analisi si parte per chiedere che il presidio ospedaliero della Lunigiana, ospedale di base per acuti (nei due poli di Pontremoli e Fivizzano), contenga “tutte le funzioni previste per legge ed ogni altra funzione/servizio necessari a soddisfare il fabbisogno di un territorio montano tanto variegato e complesso, con diverse località distanti dall’Hub [Centro ad alta specializzazione, ndr] e dagli Spoke [servizi ospedalieri periferici, ndr] di riferimento e/o da un Pronto soccorso; nello specifico, per lo stabilimento ospedaliero di Fivizzano, la completa attuazione di quanto stabilito dai patti territoriali; l’apertura del secondo piano del “Don Gnocchi” con moduli di cure intermedie, riabilitazione pneumologica e hospice”. Quanto alla riorganizzazione in atto, viene richiesto che “passi attraverso un percorso che veda i sindaci e le amministrazioni comunali quali attori diretti di tale fase”; nel contempo, si chiede che venga sospeso qualsiasi tipo di tagli e/o riconversioni. Altrettanto importante è considerato “il trasferimento degli uffici amministrativi della SdS Lunigiana”, al fine di ampliare gli spazi destinati ai servizi sanitari e al P.E.T. (Punto di Emergenza Territoriale), “presso il Poliambulatorio di Aulla, di cui si richiede il potenziamento”. Il documento è stato inviato al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, all’assessore regionale alla Salute, Stefania Saccardi, e al direttore generale dell’Asl Toscana Nord Ovest, Maria Teresa De Lauretis con i quali il presidente della SdS Lunigiana, Riccardo Varese, si augura di poter avere un incontro per affrontare le diverse questioni evidenziate dal documento. “Problematiche – dichiara Varese – che la realtà ci pone di fronte”, sottolineando che i bilanci vanno messi da parte quando si parla di salute. “Occorre – afferma – capire quale futuro sarà riservato ai presidi ospedalieri in Lunigiana, una terra… spesso a Firenze percepita come lontana, in cui, però, i servizi socio-sanitari sono a livelli di eccellenza, il tutto grazie all’abnegazione di tante persone che fanno davvero la differenza. Come, d’altronde, la fanno nei nostri ospedali, all’interno dei quali esiste un problema di mancanza di personale, con gli inevitabili disagi che ne conseguono, pur essendoci stato garantito che arriveranno nuovi medici entro la prossima estate”.