La presenza a Pontremoli dei Cavalieri del Tau

L’Ordine era sorto per assistere e curare i tanti pellegrini e i mercanti. Ma anche di mantenere le strade, costruire ponti e, come a Pontremoli, di coltivare terre
L’affresco “Madonna che allatta il Bambino” nella chiesa di S. Giacomo d’Altopascio richiama l’opera di quell’ordine cavalleresco.

Ugolino Grifoni (1504 - 1576), nominato dai Medici maestro generale dell'Ospedale di S. Iacopo d'Altopascio
Ugolino Grifoni (1504 – 1576), nominato dai Medici maestro generale dell’Ospedale di S. Iacopo d’Altopascio

“Puntremel” è la XXXI “mansio” o tappa dell’Itinerario di Sigerico sulla via poi detta Francigena da Roma a Canterbury, vi erano sorti certamente ospitali anche prima del sec. X. Il più antico ordine religioso cavalleresco in Europa fu molto probabilmente quello dei Cavalieri del Tau o di San Giacomo d’Altopascio, si ritiene nato nel 1050, attestato nella città omonima toscana nel 1084 e presente anche a Pontremoli e Filattiera con una sede locale o magione, si ritiene attivo già a inizio sec. XI.
L’Ordine era sorto per assistere e curare i tanti pellegrini alla ricerca intima della fede o del perdono e i mercanti, ma si era dato anche il compito della manutenzione delle precarie strade medioevali, costruire ponti – e Pontremoli ne aveva specifica esigenza -, coltivare terre. Ai piedi di tre valichi appenninici (Cisa, Cirone, Bratello) sorse l’ospitale con una primitiva chiesa ora non più leggibile perché ripristinata in forme molto diverse nel Seicento.
L’Ordine ha due denominazioni: Cavalieri del Tau e di San Giacomo d’Altopascio. Il simbolo del tau, lettera greca τ, evoca la caratteristica forma del bordone dei pellegrini, ma anche richiama la croce detta appunto taumata, gli strumenti da lavoro martello e punteruolo e perfino la stampella di sostegno dei pellegrini. Il tau però era simbolo usato anche dagli Agostiniani, dai Francescani e dai Templari. È la lettera conclusiva dell’alfabeto ebraico, ha significato antico di perfezione e purezza, di salvezza: nella Bibbia Libro di Ezechiele (9,4) sta scritto: ”Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono”. Solo i segnati col tau furono risparmiati dall’ira di Dio.
La denominazione di Cavalieri di Altopascio viene dall’importanza dell’ospitale di quella città, che raggiunse il massimo splendore nel sec. XIII, aveva una Regola con disposizioni sull’alloggio a seconda del censo, della malattia, delle esigenze personali. Precisava norme sul nutrimento e sulle cure con medici e chirurghi laici ( la chirurgia era vietata ai religiosi), il personale doveva essere ben preparato, in grado di esaminare urine, fare interventi ortopedici, sapere di medicina interna e preparare medicine, specie sciroppi e unguenti. Le malattie più diffuse erano tifo, colera, vaiolo.
C’erano pure le sorore, donne con funzione di infermiere. Ad Altopascio ancora oggi il 25 luglio per la festa di San Giacomo suona la “smarrita”, la campana di orientamento per i pellegrini.
L’Ordine cavalleresco, che si era diffuso in molti Paesi d’Europa, nel Trecento comincia a dare i primi segni di decadenza in connessione con lo scadere della frequentazione della via Francigena e per essere Altopascio a centro di lotte tra Pisa, Lucca e Firenze. Nel 1587, con bolla di papa Sisto V, su richiesta del Granduca di Toscana, confluì nell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, che ne assorbì i beni accumulati con le donazioni di fedeli.
In anni molto recenti (2008) è stata fondata la “Storica Compagnia degli insigniti Cavalieri del Tau o di S. Jacopo d’Altopascio”, riconosciuta dal Vescovo di S. Miniato, mons. Fausto Tardelli. Presente sul territorio con le sue “magioni”, ha come compito principale di “adoperarsi per l’accoglienza dei pellegrini che percorrono la Via Francigena” e dare assistenza ai poveri. La “magione”, di Pontremoli è stata inaugurata il 25 aprile con Messa officiata dal Vescovo diocesano, mons. Giovanni Santucci; dà aiuto alimentare mensile a diverse persone bisognose, italiane e non. (Maria Luisa Simoncelli)

La chiesa di San Giacomo d’Altopascio a Pontremoli

03Madonna_AltopascioLa primitiva cappella annessa all’Ospitale gestito dai Cavalieri del Tau fu radicalmente ricostruita e trasformata. Già annessa al convento di monache agostiniane di clausura che nel 1508 sostituì l’ospitale dei Cavalieri del Tau, la nuova chiesa fu inaugurata nel 1627 dal vescovo di Brugnato da cui dipendeva la prioria di San Pietro (dal 1302 al 1502 sedici vescovi brugnatesi dimorarono per periodi a Pontremoli). Non ha grandi dimensioni, una sola navata, il presbiterio ha una sopraelevazione accennata da un gradino, l’altare maggiore è ricco di marmi policromi e sopra sta una tela a olio di Giuseppe Bottani rappresentante L’Ascensione di Cristo, datata al 1764, presenta molte affinità compositive con l’Assunzione della Vergine nel presbiterio del Duomo, meno complessa la sua precedente tela dell’Assunta con Santi in San Francesco. Affreschi di Antonio Contestabili circondano l’altar maggiore e sulla parete di sinistra è l’affresco con Madonna che allatta il Bambino databile per alcuni a fine sec. XIII per altri quattrocentesco; dal 25 gennaio 1518 venerata come Madonna del Soccorso. Sopra l’ingresso una cantoria lignea settecentesca; sotto il dipinto del Bottani una finestra semiovale con inferriata dorata permetteva alle suore di seguire le funzioni senza essere viste. Il convento fu trasformato nel 1785 in Conservatorio per l’educazione delle giovani con suore che insegnavano a leggere, scrivere e a fare lavori femminili. La chiesa, restaurata nel 1996-1998, è di nuovo aperta al culto dopo decenni di chiusura.