
Aulla: un successo per l’iniziativa “Scarpette rosse”
Due giornate fra arte e riflessione nel suggestivo borgo di Quercia ad Aulla, per dire basta ad un fenomeno odioso e diffuso, da combattere tramite campagne di sensibilizzazione e una solida educazione al rispetto. Secondo il rapporto dell’OMS, consultabile sul sito internet del Ministero della Salute, la violenza contro le donne rappresenta “un problema di proporzioni globali enormi”. Redatto in collaborazione con la London School of Hygiene&Tropical Medicine e la South African Medical Research Council, il documento analizza i dati sulla diffusione della violenza di generee e presenta uno scenario desolante: oltre il 35% delle donne in tutto il mondo ha subito un abuso fisico o sessuale e nel 30% dei casi la colpa è del partner. Ogni anno in Italia più di cento donne vengono uccise dagli uomini, quasi sempre da quelli che sostengono di amarle (nel 2016, per esempio, sono state 120). Ai femminicidi si aggiungono i maltrattamenti quotidiani che spesso sfuggono alle statistiche, ma che rischiano di mietere vittime se non vengono fermati in tempo. Secondo i dati Istat, quasi 7 milioni di donne hanno patito una forma di abuso nel corso della propria vita.

Queste le motivazioni che hanno orientato le scelte di Marina Pratici, delegata alla cultura e alle pari opportunità del comune di Aulla, che ha voluto dedicare a un tema così importante “QuerciArte”, la rassegna artistico-letteraria ideata e diretta da Valentina Cosci. Supportata dall’amministrazione comunale, in particolare dall’assessore Alessandro Giovannoni e preparata insieme al gruppo “La Quercia d’Oro”, guidato dal parroco don Roberto Turini, il 7 e l’8 ottobre la manifestazione ha portato in paese attori, pittori, musicisti, scrittori e molte associazioni che si occupano di diffondere la cultura del rispetto. Il comitato promotore aveva invitato i cittadini a donare scarpe rosse o da verniciare con quel colore, che sono state poi allineate nel borgo per formare una installazione di forte impatto visivo. La prima ad utilizzarle fu l’artista messicana Elina Chauvet che, per denunciare i femminicidi commessi dal 1993 nella città di Ciudad Juárez, nel 2009 ideò una marcia silenziosa di calzature in ricordo delle donne che non ci sono più. Il consigliere regionale Giacomo Bugliani ha parlato di “barbarie intollerabile”, mentre Antonella Gramigna è intervenuta come rappresentante dell’Associazione Nazionale Stress e Salute: “La Toscana è stata pioniera nel combattere la violenza di genere con la creazione del Codice Rosa al Pronto Soccorso – ha ricordato al pubblico –. Il progetto, che ha visto la luce nel 2010 nell’Azienda USL 9 di Grosseto grazie a Vittoria Doretti, è stato diffuso a livello regionale nel gennaio 2014 e identifica un percorso di accesso riservato alle vittime, per rispettare la loro sensibilità e coordinare le diverse istituzioni attivate”. Concluse le riflessioni, è stato dato appuntamento all’anno prossimo: l’edizione 2018 sarà dedicata alla difesa dei diritti dei minori. Ilaria Tonini