Germania al voto: i cattolici non saranno “neutrali”

Il 24 settembre le elezioni politiche con Schultz (Spd) che sfida la Merkel (Cdu)

Angela_MerkelIn Germania sta per finire una campagna elettorale snervante. Il 24 settembre è il giorno del voto. L’ Europa, in questo 2017, è rimasta come sospesa in attesa prima delle elezioni francesi, ora di quelle tedesche. Sono gli Stati di maggior peso politico ed economico ed il loro esito avrà sicuramente peso nelle scelte future. I contendenti alla carica di cancelliere sono Angela Merkel (Cdu) e Martin Schultz (Spd) si sono affrontati in tv di fronte a 20/30 milioni di spettatori. Schultz ha cercato di incalzare la Merkel sulla Turchia, sui profughi, sulle pensioni, sulle disuguaglianze sociali. Tuttavia il dibattito si è svolto in termini molto pacati. Non poteva essere altrimenti visto che i due stanno governando insieme nella Grande Coalizione e che probabilmente saranno “condannati” a continuare l’alleanza anche dopo le prossime elezioni, poiché i due non sono gli unici contendenti e difficilmente ci sarà un vincitore assoluto.
Al momento la Merkel è uscita, secondo i sondaggi, vincitrice dal confronto televisivo, ma è avanti abbondantemente anche nei sondaggi di voto (38% contro 24%).
Martin_SchultzLa gerarchia ecclesiale e il fitto tessuto di associazioni e movimenti cattolici nel frattempo si mobilita: analisi, dibattiti e prese di posizione si susseguono per un voto maturo e consapevole. I temi in gioco nella campagna elettorale sono tanti: lavoro, famiglia, tutela della vita, sicurezza e terrorismo, giustizia sociale, gestione degli immigrati, politiche per la pace; molte le domande che il mondo cattolico tedesco pone ai candidati.
La Chiesa e le istituzioni cattoliche fanno capire che la posizione dei cattolici non sarà neutrale, ma la valutazione del voto e le eventuali successive alleanze di governo, quali esse saranno, verranno costantemente osservate. I temi mondiali della pace, la guerra, il terrorismo, l’attuale corsa agli armamenti, il ruolo internazionale militare tedesco e la sua industria bellica hanno visto più volte i vescovi tedeschi intervenire. Soprattutto hanno denunciato “l’attuale atteggiamento di gentile distacco da questi temi” da parte del governo. Accanto a questo le tematiche del lavoro, delle politiche sociali, delle donne, dell’accoglienza e della gestione degli immigrati e dei richiedenti asilo.
I cattolici tedeschi vogliono parteciparvi da protagonisti. Per questo i vescovi indicano tre “criteri di scelta”: la “disponibilità all’ascolto e il rispetto, il modo sereno e non violento” di condurre il confronto politico; l’apertura e l’assunzione di “responsabilità per i più poveri e i più feriti“, senza “screditare o escludere” nessuno per la “fede, colore della pelle, orientamento sessuale o appartenenza etnica”. Infine, la difesa dell’unità europea “come un bene inestimabile”, da portare “avanti con una nuova dinamica, per non ricadere nell’egoismo nazionalistico”.