
Cambia il nome – non si può più parlare di “remigini”, visto che da anni la scuola non comincia più il primo ottobre – ma la carica degli alunni che iniziavano la Scuola Primaria era pronta, il 15 settembre, al suono della prima campanella. Maxi zaini fissati sulle spalle, qualche lacrimuccia subito asciugata dal sorriso dei docenti e dalle manine dei compagni per sentirsi più sicuri. Dapprima un po’ confusi e spaesati, ma è bastato poco per vederli scorrazzare fra i banchi, all’interno delle aule colorate. Forse hanno faticato maggiormente genitori e nonni ad allontanarsi nel giorno che, per fortuna, conserva il suo fascino senza tempo. In ogni scuola l’atmosfera è stata effervescente. In alcuni casi, gli scolari più grandi hanno intonato l’Inno di Mameli. Non è mancato il saluto di alcuni sindaci, dirigenti, assessori, nella consapevolezza che la scuola è luogo privilegiato per favorire le relazioni interpersonali. Una scuola autorevole nelle sue proposte, ma che sia pure l’ambiente della comprensione, dell’umiltà e dell’ascolto. Valori che, unitamente alla fermezza ed alla coerenza, caratterizzano gli aspetti deontologici dell’educatore. Anche noi auguriamo, ad alunni e docenti, una scuola al passo con i tempi, dove le nuove tecnologie siano considerate strumenti al servizio della persona, lungi dal sostituire dialogo e confronto diretti e coscienza critica. i.f.