L’omaggio di Mattarella a Maria Eletta Martini

Il Presidente della Repubblica il 3 marzo a Lucca.
Staffetta partigiana, nella sua città fu consigliere comunale dall’immediato dopoguerra. Parlamentare a partire dal 1963: in Senato fino al 1992.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita a Lucca
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita a Lucca

Venerdì 3 marzo il Presidente della Repubblica si è recato in visita ufficiale a Lucca ove ha ricordato e reso omaggio alla figura di Maria Eletta Martini. A poco più di cinque anni dalla sua morte, l’identità della donna che ha saputo interpretare gli scenari della politica nazionale con rigore, determinazione e con comportamenti coerenti, è stata riconosciuta con unanimi consensi.
Ma chi era Maria Eletta Martini? Da giovane è stata “staffetta” partigiana e nella sua città, fin dal primo dopoguerra come consigliere comunale, coltivò la sua passione civile e la vocazione alla giustizia e alla solidarietà. Laureatasi a Pisa, aveva insegnato nelle scuole medie; fu dirigente delle organizzazioni giovanili cattoliche e fra i fondatori dell’Uciim a Lucca. Eletta parlamentare dal 1963, più volte confermata, vicepresidente della Camera dal 1978 al 1983; è stata, poi, senatrice fino al 1992, quando declinò la proposta di ripresentarsi alle elezioni. Fra di noi, quanti hanno ancora un po’ di memoria, la ricordano presente a Pontremoli e in provincia, per eventi importanti e di interesse comune o, come militante nella Democrazia Cristiana, in occasione di manifestazioni organizzate da quel partito. La nostra circoscrizione elettorale allora comprendeva ben quattro province e i parlamentari erano molto più presenti sul territorio rispetto agli attuali, eletti in collegi molto più ridotti! Di sicuro è stata una delle donne che ha valorizzato i passaggi più significativi della nostra vita democratica. Alla Camera la Martini è stata relatrice della riforma sul diritto di famiglia che ha portato all’uguaglianza tra uomo e donna e alla “ responsabilità dei coniugi nella conduzione della vita in comune”.
Dopo la vicenda referendaria sul divorzio del 1974, che si era conclusa con il risultato che tutti conosciamo, l’on. Martini contribuì a mettere da parte le contrapposizioni ideologiche e a far prevalere con la nuova legge la “piena affermazione dei diritti inviolabili di ogni persona e dei diritti dei bambini e dei minori”. La Martini continuò nelle sedi parlamentari ad impegnarsi con grande convinzione per la legge sulle adozioni, per i consultori famigliari, per l’attuazione del diritto alla salute, per tutelare l’obiezione di coscienza al servizio militare obbligatorio.
Presidente di commissione di Sanità alla Camera, vide con successo l’approvazione della legge istitutiva del Servizio Sanitario nazionale. Risale al 1984 l’anno in cui la Martini fondò a Lucca il Centro nazionale di studi e documentazione sul volontariato (CNV) il cui merito è quello di avere incoraggiato e ampliato l’azione dei volontari per rendere l’Italia un paese migliore e più solidale. Da credente viveva la fede in modo esigente. “Non c’è politica vera senza etica” ripeteva.
Dall’incontro con Aldo Moro e dalla condivisione della sua elaborazione politica, M. Eletta riuscì a completare i punti fondamentali della sua identità caratterizzati “non da una fuga dal mondo, ma da un profondo e costante impegno per la costruzione della città dell’uomo”, come ben si comprende nel suo libro “Anche in politica cristiani esigenti”.
Negli anni novanta, in piena crisi istituzionale, fondava “Carta 93” un laboratorio finalizzato ad orientare il mutamento in corso, “per recuperare la dignità della politica, per contrastare il fenomeno della corruzione con comportamenti coerenti oltre che con le leggi”. La sua vita è stata la testimonianza di una donna forte che si è spesa con inesausta disponibilità ad incontrare la gente, a “vivere la politica come un ideale, a ricercare continuamente il dialogo per costruire insieme”.

Pierangelo Coltelli