
Il sindaco Novoa è più che ottimista. “Entro la primavera sarà pronto il ponte a Castagnetoli e entro l’estate quello sul Mangiola”. Ma resta aperta l’importanza della prevenzione per evitare che la tragedia del 2011 si ripeta. Anche se Novoa è convinto che “sono stati fatti importanti passi avanti nella sensibilità delle istituzioni”

“Il 2017 per Mulazzo sarà l’anno del definitivo ripristino della viabilità e della nuova operatività di tutte le strutture danneggiate dall’alluvione del 25 ottobre 2011”. È categorico il sindaco Claudio Novoa che assicura come presto si riusciranno a cancellare definitivamente dal territorio comunale i numerosi danni e disagi di quel tragico evento. È chiaro che alla, per certi versi giusta, euforia del sindaco va contrapposta la riflessione che ci sono voluti più di cinque anni e comunque non siamo ancora a lavori conclusi. Insomma accanto alla soddisfazione del “stiamo per finire” non si può dimenticare che dopo le assicurazioni di un pronto e rapido intervento, giunte negli immediati giorni del dopo disastro, sono invece arrivati cavilli, burocrazia e ritardi. È chiaro che sorvegliati speciali in questi “progetti di rinascita” sono i ponti, i cui monconi trascinati via dalle forze delle acque restano l’immagine più potente di quella immane catastrofe.

Dopo l’inaugurazione del ponte che unisce i comuni di Mulazzo con quello di Villafranca a Ponte Magra, sono ancora in piena attività i cantieri, a Mulazzo, dei ponti sul Mangiola e di Castagnetoli sul Teglia. Si tratta di due strutture legate da una progettazione comune, che prevede una campata unica sorretta da funi, senza pile nell’alveo dei fiumi. Un “pacco unico” che è stato voluto dalla Regione e che aveva fatto storcere il naso nel caso di Castagnetoli, soprattutto l’amministrazione pontremolese, visto che il progetto è stato ritenuto sovrastimato per le dimensioni che risultano eccedenti a fronte di una carreggiata stradale piuttosto contenuta. Due strutture imponenti quindi: 105 metri di lunghezza per il ponte sul torrente Mangiola, mentre “solo” 64 per quello di Castagnetoli. Diversi anche i capitoli di spesa 3,8 milioni per il primo mentre 2,3 milioni per il secondo.

Novoa evidenzia come “i lavori stanno procedendo a ritmo serrato. L’aver potuto contare su di un autunno ed un principio di inverno poco piovoso sta permettendo uno spedito avanzamento dell’opera. Che non solo è sicura, tanto che sarebbe rimasta illesa dall’alluvione del 2011, ma è anche un’opera avveniristica dal grande impatto estetico e architettonico”. Secondo Novoa nella primavera dovrebbe essere finito il ponte a Castagnetoli mentre quello sul Mangiola nei primi mesi estivi. Per entrambi siamo in ritardo sulla tabella di marcia nelle progettazioni iniziali ma ormai è fondamentale portarli al più presto a compimento. Se è vero che questo sarà l’anno in cui spariranno dal territorio gli effetti distruttivi dell’alluvione del 2011 è altrettanto importante che quella tragedia (a partire ovviamente dalla morte di due persone) resti invece nella nostra memoria. Perché ci deve ricordare la delicatezza e la precarietà dei territori montani, l’importanza della loro salvaguardia, l’attenzione, la conservazione, gli investimenti e il rispetto che gli enti comunali e sovra comunali dovrebbero loro riservare. “Credo che sia emersa in questi ultimi anni una sensibilità nuova – sottolinea il primo cittadino – e ci si sta operando di più e meglio per la prevenzione. È chiaro che questa può operare solo in concertazione tra le varie parti in causa. Da un lato i comuni devono individuare le criticità e progettare le soluzioni, dall’altro Governo e Regione devono dare i fondi necessari per intervenire”.
(Riccardo Sordi)