
Dopo l’annuncio in Consiglio della firma della convenzione tra Comune e Aura Manghi
I risultati dell’indagine dell’Arpat sullo stato del suolo e delle acque non avrebbe rilevato inquinamenti. Ora la ditta parmense dovrà occuparsi della fase di abbattimento (prossima primavera) e riqualificazione dell’area

Sarà, questa, davvero la volta buona per voltare pagina sulla ex Cementi? Sembra proprio di sì perché sarebbe ormai imminente l’avvio dei lavori per l’abbattimento della struttura fatiscente e, di seguito, per la bonifica dell’area alle porte di Pontremoli che, vista anche la sua collocazione strategica, rappresenta quasi un biglietto da visita della città, posta come è a metà strada tra la SS. Annunziata ed il centro storico, per chi percorre la statale della Cisa. Questo, almeno, è quanto emerso dalle dichiarazioni del capogruppo di maggioranza, Jacopo Ferri, nel corso dell’ultimo consiglio comunale dopo le richieste di chiarimenti da parte dei rappresentanti di “Open Pontremoli”. Intanto, ha specificato Ferri, dopo un po’ di attesa per le procedure burocratiche, è stata recentemente firmata la convenzione tra il Comune e la società proprietaria: la ditta Aura Manghi di Fontanellato, che ha acquistato l’area nel novembre del 2014 con un’offerta di 158.534 euro. Quanto all’esito del sopralluogo svolto da Arpat lo scorso aprile, le analisi non avrebbero rilevato anomalie particolari per i terreni, mentre per quanto riguarda le acque, sui sette rilievi effettuati, uno avrebbe segnalato un’eccedenza di manganese, elemento che non viene ritenuto preoccupante. La campagna dei rilevamenti, comunque, prosegue e il monitoraggio è costante. Ferri ha stimato che nei primi mesi dell’anno si dovrebbe arrivare alla conclusione dell’iter burocratico e nella prossima primavera dovrebbero iniziare i lavori da parte della proprietà. Basso anche il livello di amianto rinvenuto all’interno della struttura (si temeva ci potesse essere una presenza decisamente più consistente) che la ditta proprietaria sta incominciando a smaltire con la necessaria attenzione. Poi il primo passo sarà quello di procedere all’abbattimento e alla bonifica dell’area (tempo limite fissato il 2020), per poi procedere con l’urbanizzazione. Il tutto per un costo complessivo previsto di oltre due milioni di euro: un milione per la demolizione, un milione e 160.000 euro per l’urbanizzazione. Ora, quindi, la palla passa in mano alla ditta parmense, che dovrebbe realizzare il progetto secondo la variante del marzo scorso che aveva ridotto drasticamente i faraonici progetti approvati dalla giunta comunale guidata da Marino Bertocchi nel marzo 2007, che prevedevano la creazione di un grande complesso polifunzionale. In pratica, secondo la variante, si ridurrebbero i volumi previsti da 52.000 metri cubi a 11.500, suddivisi tra un fabbricato commerciale A (6.800 metri cubi), un fabbricato commerciale B (2.000 mc), restauro ex Villa Ceppellini (2.700 mc). All’interno di queste aree sono previste inoltre le strade (530 metri quadri), i marciapiedi (172 mq), i parcheggi (1.786 mq) e il verde pubblico (5.941 mq). In pratica, solo una porzione dell’area (la parte dei capannoni che si affacciano sulla strada) sarebbe interessata dall’utilizzo per la realizzazione di una struttura destinata alla grande distribuzione (supermercato?) e di un parcheggio. L’area rimanente potrebbe essere utilizzata (ma per ora non si hanno conferme ufficiali e questa era l’ipotesi portata avanti dall’allora assessore Piercamillo Cocchi) per realizzare un parco ed un percorso pedonale, da inserire nel tracciato della Via Francigena, che colleghi l’area con la SS. Annunziata. (r.s.)