Sabato 17 dicembre Papa Francesco ha compiuto 80 anni. Gli auguri, come era prevedibile, sono arrivati da ogni parte del mondo.
Padre Lombardi, più di tutti, ha centrato il senso dei desideri del Papa: “Onestamente credo che il Papa non abbia alcun desiderio per regali fatti di cose. Mi pare di poter dire che le cose che più gli fanno piacere siano proprio gli incontri con i poveri che non mancano di andare a trovarlo, con i giovani e i bambini. Si tratta di doni di natura immateriale, di vicinanza e di cordialità spirituale e umana: queste le cose che gli fanno sicuramente piacere”.
Questa vicinanza particolare gli permette di esprimere il suo essere padre e fratello. È la strada che indica ad un gruppo di seminaristi: “Voi siete entrati in questa strada per diventare padri delle comunità. Guardate i vostri padri nella fede e chiedete al Signore la grazia della memoria, la memoria ecclesiale. Cercate di lasciare l’eredità a chi prenderà il vostro posto. Padri che ricevono la paternità degli altri e la danno ad altri”.
Ora, nella prospettiva dell’80° compleanno di Francesco, avvertiamo il bisogno di esternargli una simile gratitudine. Poiché la ‘paternità’ di Francesco ci radica e ci conserva nella fedeltà a Cristo e nella fede della Chiesa ma ci apre pure al domani, con la responsabilità evangelizzatrice per le nuove generazioni. Sembra che tutto per Papa Francesco sia facile e semplice. Ma tutto si radica nell’ascolto e nell’obbedienza alla volontà di Dio, perno della spiritualità ignaziana. “La vita ci sorprende sempre con il non programmato. Mettete nella vostra agenda del giorno il non programmato, che significa stare a servire, rendersi disponibili per l’imprevisto. Dio ci sorprende sempre con il non programmato della vita. Nel lavoro di consacrazione al Signore il non programmato è sempre come l’orizzonte imprevisto della volontà di Dio”.
Nel nostro grazie al Papa c’è anche la gratitudine per questo suo tenerci aperto l’orizzonte all’imprevisto della volontà di Dio.
