
Miguel de Cervantes Saavedra nasce ad Alcalà de Henares nel 1547 da famiglia andaluso ebrea, non ricca. Studiò a Madrid, fu anche a Roma, Messina e Napoli. Nel 1571 partecipò alla battaglia di Lepanto, vi perse una mano. Cadde in mano ai corsari barbareschi, schiavo per 5 anni, tentò tre volte la fuga. Liberato con riscatto, nel 1580 torna in Spagna, cerca invano il successo, vive con piccoli impieghi, conosce la prigione e varie meschinità familiari. Si dedica alla letteratura e scrive romanzi pastorali, commedie, dodici novelle e nel 1605 pubblica la prima parte del Don Chisciotte, la seconda nel 1615. Visse anche a Valencia, in Portogallo, a Siviglia, a Valladolid dove c’è ancora la casa. Ebbe la figlia Isabel da un’attrice, sposò Catarina de Salazar ricca e più giovane. Durissimi gli ultimi anni tra epidemie, bancarotta dello Stato, banditismo, espulsioni di ebrei e musulmani, Inquisizione. Muore a Madrid il 22 aprile 1616. L’eroe cervantino diventa ispiratore di tanti. Ceccardo Roccatagliata Ceccardi di Ortonovo scrive una sceneggiatura con prologo rappresentata a Genova nel 1916.

William Shakespeare presenta una biografia con molti interrogativi e oscurità. Sappiamo che nasce a Stratford-on-Avon nel 1564 da una famiglia di piccoli artigiani, ebbe tre figli, nel 1592 si trasferisce a Londra, scrive per il teatro e fa pure l’attore. La sua produzione ha varie fasi (generi teatrali allora in voga, drammi storici, grandi tragedie, la saggezza e l’equilibrio de La tempesta). Diventa comproprietario del teatro più popolare, Il Globe; nel 1610 ritorna a Stratford dove muore il 23 aprile 1616.