Buffon premiato come migliore portiere al mondo

Nostra intervista al “portierone” in cui ha raccontato la gioia per aver ricevuto il Fifa Awards, i tanti successi raggiunti e i ricordi legati a Treschietto, il paese natale della madre Maria Stella

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Buffon durante la premiazione del Fifa Awards

Se mai ci fosse stato bisogno, la riprova della bravura in campo di Gianluigi Buffon è arrivata alla grande con il premio “Best Fifa Awards” al miglior portiere al mondo del 2017. Un trionfo già scritto per le capacità sportive del “Portierone” della Nazionale, ma che lo ha commosso fino alle lacrime. Il fuoriclasse della Juventus, nato nel 1978 a Carrara da padre friulano e mamma originaria di Treschietto, il paesino del comune di Bagnone, ha conquistato il Palladium di Londra col suo stile sobrio e mai sopra le righe, impegnandosi persino a esprimersi in inglese. A premiarlo, dopo aver battuto la concorrenza di Keylor Navas del Real Madrid e di Manuel Neuer del Bayern Monaco, il collega danese Michael Schmeichel. Raggiungiamo Gigi al telefono e ci risponde con la consueta disponibilità.

Gigi Buffon a Filetto insieme Ilaria D'Amico
Foto di Massimo Pasquali scattata a Filetto durante le scorse vacanze natalizie quando Gigi Buffon assieme ad Ilaria D’Amico si è goduto un po’ di tranquillità presso la casa di Treschietto

Senza aspettare una domanda, esordisce come fiume in piena: “Inutile ribadire che un tale premio è un onore indescrivibile. Certe emozioni forti, specialmente alla mia età, si vivono profondamente e si condividono con le persone care e con tutta la squadra. Tanti sono i ringraziamenti che devo fare, penso a coloro che mi hanno votato”.
Gigi, hai avuto una carriera strepitosa ma non priva di qualche intoppo, come per tutti. Come hai superato gli ostacoli? Ho avuto un percorso agevole, sono stato e sono molto fortunato, ma qualche dazio ho dovuto pagarlo. Come? Attingendo linfa e forza dalle mie radici, dalla mia famiglia e dai valori che mi ha testimoniato.
Il tuo sangue è anche lunigianese, che cosa ricordi meglio delle giornate della tua infanzia passate a Treschietto? Nell’antica casa della mitica nonna Teresa, che rimane il mio “buen retiro”, trascorrevo spesso le vacanze estive. Andavo a piedi fino a Bagnone per comprare la focaccina, mi tuffavo nel torrente, gustavo i piatti deliziosi, come ripieni e torte d’erbi, dell’indimenticabile zia Annamaria.
Come portiere, cosa vorresti ancora raggiungere? Beh, tra i tanti successi e trofei, manca la Champions League! Ci sono andato vicino un paio di volte, ma tra le leggi dello sport c’è anche quella di scontrarsi con avversari superiori. Però non tutto è perduto, chissà…
Ben 23 anni di carriera quale slogan ti suggeriscono? Impegnarsi, lottare, non mollare mai!
Come ti vedi nel futuro lontano? Credo nella vita, credo in Dio, credo nei valori senza tempo. Desidero, come la maggior parte delle persone, veder crescere i miei figli sostenendo le loro aspirazioni e vorrei diventare assieme a Ilaria, la donna che amo (ndr: la D’Amico, giornalista sportiva Sky), un nonno attento e premuroso come mamma Maria Stella e babbo Adriano.

Gigi, ancora complimenti nell’attesa di riabbracciarti in Lunigiana, anzi proprio a Treschietto, insieme al sindaco Carletto Marconi e alla “tua” gente! Ivana Fornesi