

Se la fata della favola Cenerentola avesse avuto a disposizione la zucca di Marco Fantoni avrebbe fatto una minor fatica a trasformarla in carrozza per portarla al ballo del principe. Infatti quella zucca è quasi… un cocchio. Marco racconta che un amico in aprile gli regala quattro semi di zucca, la “Gigant Atlantic”. Pur non piacendogli le zucche, nel mese di maggio decide di seminarli nonostante fosse già un mese in ritardo e avvertisse l’incertezza del risultato. Tre piantine le regala poi ad amici e una decide di tenerla per sè e la mette a dimora con un po’ di scetticismo. Dopo poco tempo la pianta inizia a crescere con un ritmo di 40 cm al giorno, raggiungendo una lunghezza di 5 metri e generando un unico fiore femminile. Marco allora comincia a credere a un sorprendente risultato, tanto che decide di impollinarla manualmente, utilizzando i fiori maschili di un’altra zucca della stessa stessa specie. La crescita inizia ad essere continua e sbalorditiva fino alla fine di agosto.

Qualche giorno fa la zucca viene raccolta e pesata: Kg 137! Risultato eccezionale per chi è, inoltre, alla prima esperienza. Ma per ottenere eccezionali risultati ci vuole passione e competenza, quella che Marco Fantoni, che vive e lavora, con la moglie Ornella, a Torrano di Pontremoli, mette anche nello svolgere la sua attività di apicultore, che inizia, per hobby, nel 1980, con un’arnia, regalata da un amico, ma dopo qualche anno dispone già di 20 alveari. Studia il meraviglioso mondo delle api e costruisce il laboratorio di smielatura per iniziare a confezionare il miele. Oggi ha 160 alveari, dislocati in quattro apiari, oltre a una trentina di nuclei per la fecondazione delle regine. Produce miele di acacia, di castagno e millefiori che, per l’ottima qualità, ha avuto numerosi riconoscimenti e premi nazionali. Marco Fantoni è oggi uno dei più vecchi apicultori della Lunigiana e non vuole essere confuso con i detentori di api che, come dice lui, nascono come funghi. Impegno dunque e buone pratiche nella nostra Lunigiana, che, a ben guardare, sono forse più numerose di quello che si pensa. è necessario farle conoscere e se l’occasione è una zucca-cocchio, va bene lo stesso, come dire, purchè se ne parli. Fabrizio Rosi