

L’Associazione “rosa” “Donne di Luna” ci sorprende sempre con eventi di primaria importanza per quanto concerne l’attenzione e l’impegno a vantaggio della solidarietà. Nei giorni scorsi, infatti, nella Casa famiglia “Filo d’Arianna” si è svolta la festa del Progetto Sprar. Un percorso ideato dalla Società della Salute della Lunigiana per offrire accoglienza integrata ai richiedenti asilo nella nostra terra che è stata, da sempre, luogo da cui sono partiti i nostri tanti emigranti per andare a cercare fortuna altrove. Circa una quarantina di persone, fra cui un buon numero di immigrati, provenienti da vari Stati (Somalia, Guinea, Costa d’Avorio…), il direttore della SdS Lunigiana, Rosanna Vallelonga, la presidente delle Donne di Luna, Giusi Maggioni (ideatrice dell’idea unitamente alle socie) hanno gustato piatti tipici della tradizione africana usando i prodotti a km zero raccolti nell’orto annesso alla struttura. “Donne di Luna”, che già in passato avevano collaborato con gli ospiti della Casa famiglia con il Progetto fotografico, “Io non mi ritraggo”, hanno proposto il “viaggio” “Lavoriamo insieme nell’orto” con l’obiettivo primario di dar vita a nuove relazioni capaci di accogliere “il diverso” con apertura ad una dimensione planetaria di ogni nostro gesto. “L’accoglienza, è stato detto negli interventi, è elemento di sviluppo, di costruzione di nuova e autentica solidarietà, di progresso, di pace nella consapevolezza che urge abbattere il divario tra soggetti/popoli tutelati e soggetti/popoli abbandonati al proprio destino di povertà, di assenza di diritti, di violazione delle norme. Tutto ciò si può fare partendo proprio dalle piccole realtà locali”. Una manifestazione gastronomica, golosa e colorata come gli abiti africani, di cui è rimasto soddisfatto anche il sindaco Carletto Marconi. Ivana Fornesi