
Pontremoli. Al libro di Marco Pastonesi l’edizione 2017 del premio. Ciclista amatoriale ora dovrà cambiare squadra: per farne parte bisogna non aver mai vinto niente

Talvolta la vittoria al Bancarella Sport costa un sacrificio… infatti Marco Pastonesi, fresco vincitore della 54a edizione del Premio, ha confessato che non potrà più correre con la sua squadra ciclistica dilettantistica perché per potervi restare è necessaria una singolare caratteristica: ogni corridore non deve aver mai vinto niente in carriera.
“Ora – non si sa quanto dispiaciuto – con questo importante successo sarò costretto ad autoescludermi e a cercare una nuova squadra”.
Purtroppo ad applaudire questa vittoria non c’era un gran pubblico e spazi vuoti si notavano nelle sedie predisposte in piazza della Repubblica. Segno della difficoltà di questa sezione del Premio, che attira maggiormente quando sono annunciati ospiti di rilievo, come accadde l’anno scorso con Trapattoni e Moser. Ma tornando alla gara, il successo per l’autore del libro “L’uragano nero” (edizione 66thand2nd) è arrivato sul filo di lana, con uno spoglio delle schede che, fino all’ultimo, ha lasciato aperta la possibilità di un clamoroso ex aequo.
Tre i libri che si sono contesi l’eredità di Giovanni Trapattoni e Bruno Longhi (vincitori del 2016) per la conquista della preziosa fascetta. Infatti è apparso chiaro sin dalle prime fasi dello spoglio che la lotta, oltre al volume di Pastonesi, avrebbe coinvolto l’opera di Giovanni Capra “Il grande Det” (Corbaccio) sullo storico alpinista lombardo e il libro di Luca Del Monte “Ferrari Rex” (Giunti – Giorgio Nada Editore): un poderoso volume, oltre mille pagine, sulla biografia del patron della casa del Cavallino.

Un equilibrio talmente evidente che, a poche schede dal termine, c’era ancora una situazione di perfetta parità con undici voti a testa. Alla fine, facendo onore al titolo, “L’uragano nero” è riuscito a prendere la vetta trionfando, sia pur con lo scarto minimo, con sedici preferenze e aggiudicandosi il Bancarella Sport 2017.
Ad inseguire la biografia di Ferrari con 15 voti e appena dietro, con 14 preferenze, “Il grande Det”.
Più distanziati gli altri volumi in gara: 8 voti per “La stoccata vincente”, autobiografia dello schermidore Paolo Pizzo, scritta con il giornalista Maurizio Nicita, (Sperling & Kupfer); 6 preferenze per “Anche i pugili piangono” (Absolutely free editore) di Dario Torromeo, che racconta la storia del pugile Sandro Mazzinghi, un uomo senza paura nato per combattere; infine, con 4 voti, “I duellanti” di Paolo Condò (Baldini & Castoldi), che narra i 18 giorni in cui il Real Madrid e il Barcellona giocarono quattro partite importanti e ravvicinate guidate da due tecnici geniali, ma che più diversi non potrebbero essere, come Jose Mourinho e Pep Guardiola.
Il libro che si è aggiudicato il Bancarella Sport 2017, “L’uragano nero”, è la biografia del rugbista neozelandese Jonah Lomu, un atleta formidabile che ha cambiato il concetto del gioco che in quegli anni (siamo nella metà degli anni ’90) stava passando da sport semidilettantistico a professionistico. “Lomu è stato un giocatore straordinario – ha ricordato Pastonesi -; fu bersagliato dalla sfortuna (ebbe grossi problemi di salute fino alla morte, sopraggiunta a 40 anni) ma per il rugby si può dire che c’è stato un prima e un dopo Lomu”.
La serata è stata condotta, come ormai d’abitudine, da Paolo Liguori, che ha guidato la consueta tavola rotonda sul mondo del libro e dello sport con gli autori finalisti. Assieme a lui sul palco Paolo Francia, presidente della giuria, Sara Simeoni e Claudio Gregori, che nel pomeriggio aveva ricevuto il premio giornalistico “Bruno Raschi”.
(r.s.)