Terme di Montelungo: sarà davvero la volta buona?

Di nuovo ai nastri di partenza il progetto ormai storico per creare un impianto termale nella ex Colonia Montana Ceppellini
Lorenzo Ferrari, della Terme Montelungo srl, ha recentemente siglato, con il Comune, la convenzione per l’affidamento dell’impianto

Le terme di Montelungo
Le terme di Montelungo

“A breve apriremo le Terme di Montelungo. Spero entro la fine del mese per poter così essere operativi nel pieno della stagione turistica”. Ci perdoni il fresco proprietario della struttura, Lorenzo Ferrari, ma è difficile entusiasmarsi per questo annuncio. Troppe volte abbiamo letto o scritto quelle parole e tutte le volte, con una ciclicità storica da far invidia a Giambattista Vico, la vicenda si è chiusa con un buco nell’acqua. Del resto la questione delle Terme rappresenta senza dubbio un passaggio importante della storia politica locale perché attorno a Montelungo e Cavezzana d’Antena, con le loro acque pregiate, di nebbia se n’è alzata tanta, creando un alone di rassegnata sfiducia su un’iniziativa che negli anni Settanta-Ottanta pareva poter essere un volano per l’economia del territorio. Un’iniziativa che ha legato il suo nome alla storia amministrativa pontremolese degli ultimi decenni e che ha fatto, nel corso di questi anni, buchi nell’acqua e nel bilancio comunale (quasi due miliardi di lire di investimento, cui vanno aggiunte altre centinaia di migliaia di euro) per gli interventi di ristrutturazione dei locali della ex Colonia Montana Ceppellini (ovvero la struttura che dovrebbe accogliere l’impianto termale), lasciati poi esposti all’inclemenza dei fenomeni atmosferici che hanno procurato ingenti danni agli edifici.

La struttura che dovrebbe ospitare le terme
La struttura che dovrebbe ospitare le terme

Ci riprova oggi Ferrari (figlio di Gabriele Ferrari, che a sua volta, tra il 2010 ed il 2014, provò a rendere operativo l’impianto termale) che ha recentemente firmato la convenzione con il Comune per la gestione della struttura di Montelungo come responsabile della società “Terme Montelungo srl”, anche se ci tiene a precisare che il nome dell’impianto sarà “Terme di Lunigiana”, soprattutto “per dare una maggiore riconoscibilità geografica. E poi da qua c’è una vista meravigliosa che davvero permette di abbracciare visivamente tanta parte del comprensorio lunigianese”. Per il Comune non ci sarà, ci precisa Ferrari, alcun esborso economico ma il sostegno “per favorire l’avvio della struttura”, immaginiamo soprattutto da un punto di vista burocratico. Sono già stati fatti i lavori di ripristino dei locali e “stiamo ora completando la sistemazione del giardino antistante”; a breve (nella settimana in corso) incaricati dell’Asl dovrebbero effettuare i prelievi alle acque. Se le analisi daranno i risultati attesi – “che credo e mi auguro siano scontati” – tutto dovrebbe essere davvero pronto per l’apertura dell’impianto. Il naturale punto di partenza da cui deve prendere avvio la struttura è quello della qualità dell’acqua: “Si tratta di un’acqua sulfurea con ottime proprietà curative per quanto riguarda l’apparato respiratorio, patologie reumatiche, disturbi circolatori”, che viene fatta giungere a Montelungo da una zona vicino a Cavezzana D’Antena tramite un condotto sotterraneo di circa 1.200 metri e con un sistema di pompaggio che permetterà di superare il dislivello di 160 metri esistente. “Ne viene prelevata una quantità minima (circa 1.000 – 1.500 litri al giorno) che non andrà ad influire minimamente sull’approvvigionamento idrico dell’area di Cavezzana”. Pensando invece alla famosa “fonte della virtù” di Montelungo, Ferrari evidenzia come ci sia un progetto per l’imbottigliamento delle acque, “ma sono scaduti tutti i permessi. Uno dei miei primi impegni sarà proprio quello di creare i presupposti per rendere di nuovo realizzabile quel progetto”. L’entusiasmo di Ferrari è davvero contagioso, ma per ora noi ci teniamo il nostro sano scetticismo sperando, per il bene di tutti, di venire presto smentiti. (Riccardo Sordi)