
La cerimonia si è svolta sabato 12 aprile a Firenze

Cinquanta biografie di partigiane combattenti, donne in prima fila nella guerra di Liberazione, che fra il settembre 1943 e l’aprile 1945 anche in Toscana hanno svolto un ruolo importante nelle formazioni dei “ribelli”.
Donne resistenti, che hanno combattuto non solo contro il nemico che avevano di fronte, ma anche nei confronti delle convenzioni e i pregiudizi, spesso costrette a pagare un prezzo molto alto per il resto della vita, additate come coloro che “erano state con i partigiani”.
La Regione Toscana ha deciso di celebrarle con una serie di iniziative che sono culminate sabato scorso, 12 aprile, nella cerimonia nell’Auditorium “Spadolini” nel Palazzo del Consiglio Regionale a Firenze.

“Resistenze, femminile plurale. Storie di donne in Toscana” è il titolo che raggruppa una serie di iniziative alle quale hanno collaborato, oltre alla Regione, l’Unione delle Province Toscane, la rete regionale degli Istituti Storici della Resistenza e l’Università di Firenze.
“C’è un’Italia che ha resistito, un’Italia che ha lottato, un’Italia che ha salvato altre vite – ha esordito il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo di fronte al pubblico che ha affollato l’auditorium – E c’è chi ha fatto parte di tutto questo con in grembo un figlio, tra le mani una pistola nascosta in una borsa della spesa, con la voce tremante ma la forza, il coraggio e la determinazione di chi non si arrende.

“Sono le storie delle donne della Resistenza toscana – ha continuato – partigiane, staffette, madri, figlie, studentesse, contadine. Donne che non solo hanno lottato contro il fascismo e il nazismo, ma che hanno dovuto resistere anche ai silenzi della memoria, alla rimozione di un coraggio che per troppo tempo è stato considerato marginale”.
Cinque biografie per ciascuna delle dieci province della Toscana, ora raccolte in un volume edito dalla Regione. In loro memoria anche una pergamena, consegnata ai familiari arrivati sabato a Firenze in segno di gratitudine.
Alla cerimonia è intervenuto il presidente dell’Unione Province Toscane, Gianni Lorenzetti, sindaco di Montignoso che guida la provincia apuana; e proprio per la provincia di Massa Carrara l’Istituto Storico della Resistenza ha inviato le biografie relative a Laura Seghettini di Pontremoli, di Francesca Rola e Mercede Menconi di Carrara, di Maria Moriconi di Massa e di Assunta Del Freo di Montignoso: una scelta diffile quella di ridurre l’invio ad appena cinque tra le tante, visto che nel territorio apuano il numero delle donne attive nella Resistenza è stato molto elevato nei venti mesi dell’occupazione nazifascista del territorio.