

Se una persona, non pratica della Valle del Lucido, fosse capitata a Monzone, la scorsa domenica pomeriggio, non avrebbe trovato un posto per parcheggiare in nessuna parte del paese e sicuramente avrebbe pensato ad un luogo abitato in ogni angolo, popolatissimo. In realtà era in corso il derby calcistico tra Monzone e Fivizzanese, una partita caratterizzata da sempre da una profonda rivalità, perché Monzone (poco più di 400 abitanti) non ha mai accettato la dipendenza amministrativa da Fivizzano, in realtà più supposta che reale, e mai ha digerito di avere per capoluogo Fivizzano. Basta riandare agli anni Cinquanta, quando fu effettuato un tentativo di separazione, guidato dal maestro Dario Boni, leader del Partito Socialista del Comune, per molti anni consigliere comunale ed anche assessore provinciale con il sen. Alberto Del Nero alla presidenza. In campo calcistico non ci sono dati precisi, ma nell’opinione comune è stato il Monzone ad avere esercitato, dal secondo dopoguerra ad oggi, un predominio nei risultati e nella continuità della partecipazione ai campionati.

In un periodo di crisi societaria fivizzanese fu fatta anche una fusione, che durò poco”, capeggiata” dall’U.S. Monzone 1926. Nel calcio, pertanto, si invertono le sensazioni di sudditanza, anche in riferimento all’anno di fondazione, per cui i fivizzanesi, non potendo non riconoscere di essere nati due anni dopo il 1926 del Monzone, sono ricorsi allo slogan consolatorio “Nati dopo, venuti meglio”, scritto nei loro striscioni. Tutto questo dimostra che anche il calcio, col suo grade potere attrattivo, può contribuire a mantenere il senso di comunità specialmente in paesi dove, a causa, soprattutto, dello spopolamento, si è affievolito. Monzone, sotto questo aspetto, può essere contento di ritrovarlo nel calcio, come nella Pubblica Assistenza o nella Compagnia teatrale Officine Tok. La recente riapertura di una bottega di alimentari, poi, come il buon funzionamento del Centro Caritas, la presenza delle scuole, dei medici, di farmacie, della stazione ferroviaria, di chiese, di presenza di sacerdoti e diaconi, non sono stimolo e segno del risveglio di una comunità che ha tutto per essere viva e che potrà esserlo ancora di più una volta completate le opere viarie, che il sindaco Gianluigi Giannetti dice pronte per essere avviate…
Andreino Fabiani