
Incontro a Pontremoli alla presenza dell’on. Vannino Chiti
“Il tema della Pace torni al centro dell’attenzione della gente e della politica”: è stato questo il fulcro dell’incontro di mercoledì 28 agosto promosso nelle Stanze del Teatro della Rosa a Pontremoli dal “Cantiere per la Pace”, dall’ANPI di Pontremoli e dallo SPI CGIL Lunigiana a due anni e mezzo dall’invasione russa dell’Ucraina. Un’assemblea che ha visto l’intervento dell’on. Vannino Chiti, già sindaco di Pistoia, presidente della Regione Toscana e parlamentare del PD. L’incontro è stato introdotto da Elena Battaglia, Maurizio Rossi ed Ennio Spinetti a nome dei promotori: la Pace come bene assoluto, la necessità di porre fine ai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, di fermare la corsa agli armamenti, l’urgenza di una tregua alcuni degli argomenti proposti. Sono intervenuti anche i segretari provinciali di tre forze politiche: Elisabetta Sordi (PD), Nicola Cavazzuti (Rifondazione Comunista) e Matteo Bartolini (Sinistra Italiana) che hanno portato un contributo significativo pur nelle differenze di posizioni, tutte comunque con al centro il valore della Pace.
L’on. Vannino Chiti ha proposto alcune chiavi di lettura, sviluppando alcuni concetti contenuti nel suo libro “Dare un’anima alla Sinistra”. Uno dei temi più rilevanti da lui sottolineati è quello degli armamenti: nel mondo, durante il 2023, ben 2.143 miliardi di dollari sono stati bruciati in spese militari e i Paesi dell’Unione Europea hanno partecipato con 243 miliardi di euro. Sono cifre spropositate, eppure la spesa in armi continua a crescere per un commercio che è diventato uno dei motori, forse il principale, che alimenta le decine e decine di guerre e conflitti che si combattono nei più diversi angoli del Pianeta. Eppure si dovrebbe avere ben chiaro che nell’era delle armi atomiche le guerre non possono essere vinte – ha sottolineato Chiti – l’unico risultato della guerra sarà la distruzione dell’umanità! Per questo serve mobilitazione, pur in questi anni nei quali la partecipazione è sempre più difficile. “Mancano gli strumenti – ha spiegato ancora – e non ci si mobilita per senso di impotenza”, ma la cosa più grave è proprio l’indifferenza che deve essere superata: per questo occorre che da incontri come quello di Pontremoli partano inviti pressanti e iniziative. Chiti nei ha proposto alcune: la richiesta di cessate il fuoco nelle guerre in atto; il formale riconoscimento dello Stato della Palestina; la richiesta del rispetto del trattato Onu del 2017 che proibisce di produrre, distribuire e detenere armi atomiche che sono presenti anche in Italia in alcune basi NATO. In tal senso gli organizzatori prepareranno anche un documento da portare all’attenzione dei Consigli Comunali del territorio perché il dibattito sulla Pace diventi patrimonio della discussione e dei pronunciamenti delle assemblee locali che rappresentano tutti i cittadini.
p. biss.