
La società “Eolico Popolare Pontremoli” ha inviato un manifesto ai proprietari con la richiesta di dare l’assenso alla vendita. Resta in attesa degli eventi l’amministrazione mentre si dice perplessa la minoranza che parla di un progetto “di dubbia affidabilità”

Ritorna viva, dopo aver navigato “sotto traccia” per oltre un anno, l’ipotesi di realizzare un parco eolico nell’area Cisa-Cirone. Un progetto figlio del primo piano del 2013 quando la ditta svizzera Repower aveva presentato un progetto per innalzare 16 torri di 108 metri sul crinale appennico. Un progetto che, appoggiato dalla prima amministrazione Baracchini, si era scontrato poi con la forte opposizione della minoranza comunale, dei comitati ambientalisti e degli stessi abitanti della Valdantena. Tanto che alla fine il progetto era stato bocciato dal consiglio comunale e la stessa ditta lo aveva ritirato prima che questo potesse arrivare al vaglio della Conferenza dei Servizi della Regione Toscana. Dal 2022 è sul tavolo una nuova progettualità per iniziativa della società “Eolico Popolare Pontremoli” srl che ha come amministratore Carlo Manzoni. Nello specifico si ipotizza un progetto di 12 aerogeneratori (ma contando poi di arrivare a 16) della potenza unitaria più alta possibile, compresa tra i 3.600 e i 6mila kilowatt.
Con l’impegno a “ridurre al massimo tutti gli impatti ambientali, anche tenendo conto che l’area è già ambientalmente compromessa considerato che è attraversata sia da elettrodotti a alta tensione che da metanodotti” come si legge nello schema di contratto predisposto per assicurarsi i diritti di superficie sui terreni necessari. E la società è ora tornata alla carica con la diffusione di un manifesto inviato “ai proprietari dei terreni interessati al progetto ‘Eolico Popolare Pontremoli’ sito nell’area Passo Cirone – Monte Fontanini”. Un manifesto in cui la società rinnova “il suo interesse per l’affitto/vendita dei terreni” e che mette delle tempistiche strettissime per far partire l’iter burocratico “prevede di iniziare le attività di sviluppo del progetto a partire da settembre”. Dalla società sottolineano che “questo progetto porta grandi vantaggi al territorio, sia al Comune che ai cittadini che ai Proprietari dei terreni e alle frazioni parrocchiali dell’area di interessata (Gravagna Montale/ San Rocco, Casalina e Pracchiola). Auspichiamo che il contratto sia sottoscritto entro il termine del 30 settembre 2023 (dettato da esigenze tecniche di esecuzione del Progetto). In caso contrario, la vostra mancata adesione alla presente comunicazione sarà interpretata come “non accettazione” della proposta di stipula del contratto”.

Intanto da parte dell’amministrazione c’è cautela “dal punto di vista amministrativo non c’è stata comunicata alcuna novità – ci dice il sindaco Jacopo Ferri – comunque seguiamo la vicenda con attenzione. Non siamo pregiudizialmente contrari all’opera che però deve ottenere il parere favorevole da parte della Regione”.

Mentre è decisamente più contraria all’iniziativa la minoranza che, con la capogruppo Elisabetta Sordi si dice “fortemente perplessa per un’iniziativa che presenta alcuni aspetti oscuri e che valutiamo dalla dubbia affidabilità e dalla dubbia efficacia”. Ed evidenzia come l’amministrazione dovrebbe “vigilare con cura per garantire una maggiore attenzione del territorio e dei cittadini”. Perché se è vero che da un lato non ci sono novità amministrative “assessori di questa amministrazione hanno partecipato a più di una riunione dando l’idea di dare un avvallo, all’opera, sia pure in maniera indiretta”. (r.s.)