Francesca Ferrari confermata alla guida della Coldiretti provinciale

L’imprenditrice pontremolese pronta al lavoro per altri cinque anni. La priorità sono scuola e combattere il cibo sintetico. Ottimismo per quanto concerne la situazione degli ungulati

Francesca Ferrari, Presidente della Coldiretti Massa Carrara
Francesca Ferrari, Presidente della Coldiretti Massa Carrara

La pontremolese Francesca Ferrari è stata confermata alla guida della Coldiretti Provinciale. L’imprenditrice della Lunigiana per adozione, proprietaria di un agriturismo in località Paradiso dove produce olio extravergine Toscano IGP, resta al comando per altri cinque anni della principale organizzazione agricola della provincia. è questo il risultato dell’assemblea provinciale che si è tenuta ad Aulla alla presenza degli imprenditori agricoli e del direttore provinciale, Francesco Cianciulli. Una decisione che è stata resa possibile dagli anni del Covid, come ci racconta la stessa Ferrari “sì tecnicamente dopo il primo mandato avrei dovuto lasciare la mano. Ma il fatto che tante iniziative e progetti siano rimasti bloccati per tanto tempo ha fatto sì, e ringrazio i miei colleghi per la fiducia, che venissi confermata per altri cinque anni”.

Ed allora è inevitabile la domanda su quali saranno le priorità di questo quinquennio “si parte dalla base, ovvero dalla scuola e dalla formazione per costruire al meglio gli allevatori ed anche i consumatori di domani”. In particolare con l’iniziativa “Curiosi per Natura” attraverso la quale “siamo tornati anche nelle classi con le nostre imprese ed abbiamo portato per mano i bambini nelle nostre fattorie – ha spiegato la confermata Presidente provinciale – Continueremo a rafforzare il legame con le scuole perché a noi agricoltori è stato affidato il compito di guidare le nuove generazione verso una alimentazione di filiera e del territorio, stagionale, più sana e più consapevole”. Ma scuola vuol dire anche lavoro “fino a pochi anni fa scuole come agrario o alberghiero erano viste come istituti di serie B, dove collocare solo gli studenti meno preparati. Ora, per fortuna, il paradigma è cambiato e si è capito che sono percorsi di studio importantissimi per il mondo agricolo. Alle imprese servono operai agricoli specializzati, così come cuochi ed addetti all’accoglienza per le strutture agrituristiche. Di contro gli istituti hanno bisogno di palestre dove fare allenare gli studenti. – ha proseguito la Ferrari – Le nostre imprese lo sono sicuramente. Possiamo sviluppare insieme un percorso di alternanza scuola-lavoro che assicuri un percorso di crescita per gli studenti nel contesto delle aziende agricole”.

Un branco di cinghiali
Un branco di cinghiali

Ma è un punto in particolare su cui si concentra l’impegno della Ferrari, sulla battaglia al cibo sintetico “intanto ci auguriamo che la Legge, già pronta, per vietarne la produzione e la commercializzazione in Italia venga presto approvata dal Parlamento”. Ma l’obiettivo è soprattutto quello di “smascherare un falso mito. Al di là del legittimo regime alimentare che ognuno vuole seguire, si sta parlando di un grande inganno che rischia di sconvolgere in maniera irreversibile il sistema agroalimentare globale imponendo l’omologazione dei cibi e spingendo i consumatori verso un modello di dieta artificiale. In realtà il cibo sintetico non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare”. In realtà quello che si rischia è “di far sparire un pezzo importante dell’agricoltura dei piccoli territori che evita lo spopolamento delle montagne, dei borghi, dei paesini. E rischia di far saltare il legame tra cibo, salute e territorio”.

Inevitabile poi chiedere come vada la situazione per quanto riguarda uno dei grandi nemici degli agricoltori locali, ovvero il cinghiale e gli ungulati in genere “devo dire – sottolinea con un lieve ottimismo – che la situazione in questi ultimi anni è un pochino migliorata. C’è ancora lavora da fare ma credo che gli enti preposti stiano lavorando nel mondo giusto e i risultati positivi si sono visti”.

(Riccardo Sordi)