
Sono 79mila gli anziani non autosufficienti in Toscana. Fnp- CISL e Fondazione Zancan denunciano i limiti sulla loro assistenza. Mille euro al mese il costo medio che si devono assumere le famiglie per badare ai loro cari
Quanto costa a una famiglia farsi carico di una persona non autosufficiente? Molto in termini economici e forse ancor di più sul piano dei rapporti interni al nucleo. I conti li ha fatti la Federazione nazionale pensionati (Fnp)-Cisl Toscana in un rapporto elaborato con la Fondazione Zancan e presentato lo scorso 2 marzo a Firenze, in un convegno cui hanno preso parte, tra gli altri, l’assessore regionale Stefania Saccardi, il segretario generale nazionale della Fnp, Ermenegildo Bonfanti e il segretario generale Fnp Toscana, Mauro Scotti. L’iniziativa rientrava nell’ambito di un monitoraggio che Fnp Toscana ha in atto dal 2011 e che mira a tenere sotto controllo la gestione della Terza età da parte delle strutture che si occupano di welfare in Toscana. Un territorio vasto e differenziato, poiché i distretti in cui esso è suddiviso si differenziano per la qualità dei loro interventi, così che si hanno diverse percezioni del servizio da parte di famiglie che – in numero sempre maggiore a causa dell’invecchiamento della popolazione – hanno uno o più anziani a carico bisognosi di cure. La provincia di Massa Carrara e la Lunigiana in particolare non sono esenti da questa problematica. Basta verificare il numero delle strutture destinate all’accoglienza e all’assistenza di anziani nei diversi comuni (una trentina soltanto nella val di Magra toscana) ed il livello di occupazione dei posti letto nelle medesime per rendersi conto della vastità del problema. È vero che parte di questi posti-letto sono occupati da degenti provenienti da altre regioni o province, ma non si può ignorare l’entità di un problema che evidenzia una situazione assai diffusa sul territorio lunigianese. Il progressivo spopolamento dei paesi, la necessità per i familiari di restare assenti per ragioni di lavoro dalle loro abitazioni per buona parte del giorno o, ancora giù spesso, il loro trasferimento in altre città, in appartamenti dove non sempre è possibile accogliere per ragioni strutturali l’anziano parzialmente o totalmente non autosufficiente, obbligano le famiglie a soluzioni le più diverse. Se in taluni casi la scelta è il ricovero nella struttura pubblica o convenzionata, in altri ci si arrangia come si può, perlopiù ricorrendo alle prestazioni di badanti. Ma i costi sono sempre significativi.

Se si tiene conto che nella maggior parte dei casi, soprattutto nei paesi, gli anziani dispongono di una pensione derivata dall’essere stati coltivatori diretti o dall’avere prestato sporadici servizi quali operai (non sempre in regola secondo un’abitudine abbastanza consolidata nel recente passato…), diventa necessità per i familiari intervenire economicamente a colmatura delle spese necessarie, che salgono in modo significativo qualunque sia la scelta operata. La ricerca di FNP e Fondazione Zancan ha messo in luce profonde differenze fra le diverse aree della Toscana, soprattutto in relazione al grado di intervento pubblico, ma, di fatto, la spesa media mensile si attesta ovunque attorno ai 1.000 euro; con variabili significative: il 22,9% spende meno di 500 euro, il 17,5% fra 500 e 1.000 euro, il 51,2% fra 1.000 e 1.500 euro e l’8,4% oltre 1.500 euro. Cifre importanti, che diventano ancora più rilevanti se si considera che nello scorso anno in Toscana gli anziani non autosufficienti erano 79.000 (il 13,4% in più del 2011), dei quali 34.000 in condizione di gravità. “Sebbene nella nostra regione – ha detto Mauro Scotti – si sia strutturato e consolidato un sistema di servizi sul territorio e sia stato istituito e mantenuto dalla Regione, anche negli anni in cui i trasferimenti nazionali sono stati azzerati, un fondo ad hoc, il bisogno di assistenza spesso resta insoddisfatto e i rapporti familiari, se non sostenuti, rischiano di deteriorarsi”. Un problema non marginale, quindi, che interpella una società in cui la logica dello “scarto”, di cui spesso parla papa Francesco, lascia il suo segno pesante. g.a.