
Il vicesindaco Gussoni assicura l’appoggio a Novoa. Ma Santi non desiste e trova il sostegno di Sel
è ancora aperta la polemica all’interno del centrosinistra di Mulazzo che sembra non riuscire a far quadrare il cerchio, in particolare tra i “due litiganti”, il sindaco uscente Claudio Novoa (che al momento sta adottando la tattica di non rilasciare dichiarazioni alla stampa) e il segretario comunale Pd e assessore, Giorgio Santi. Infatti è tramontata definitivamente l’ipotesi di una candidatura condivisa sul nome dell’attuale vicesindaco, Riccardo Gussoni, che ha escluso in prima persona questa ipotesi, e che anzi ha assicurato la sua piena lealtà al sindaco Novoa sostenendo come “Tutta la maggioranza consiliare, con l’esclusione del solo Santi, ha firmato un documento in cui si appoggiare il sindaco Novoa nella sua corsa per un terzo mandato alla guida del Comune di Mulazzo”. Dichiarazioni che implicano, evidentemente, una spaccatura anche all’interno dei Democratici,visto che Gussoni è un importante componente del Pd di Mulazzo.

Ma Santi non ci sta e si lancia in dure accuse “Non mi risulta la compattezza di una maggioranza e prendo atto che si voglia imporre la candidatura di Novoa che rappresenta Italia Viva. Come già comunicato nelle scorse settimane il consigliere Ciri non è disponibile alla sua ricandidatura, come del resto anche il consigliere Bailini che a quanto risulta al PD non è affatto d’accordo con la ricandidatura di Novoa. Senza poi dimenticare i candidati del 2017 non eletti, che mai sono stati coinvolti nonostante le mille promesse e qualche giornaletto di fine anno. Non c’è volontà di guardare e investire al futuro da parte di questa maggioranza, sembra si preferisca mantenere lo status quo e mi pare altrettanto chiaro che nonostante si voglia far credere un plebiscito la realtà sia un’altra”. E Santi sottolinea come non sia stato messo al corrente del documento citato da Gussoni che “chiederebbe ad ogni singolo consigliere una positiva valutazione del governo di centro sinistra degli ultimi vent’anni” e poi “Come postilla ci sarebbe la ricandidatura di Novoa, o meglio una auto candidatura poichè nella normalità almeno un passaggio con i partiti politici per confrontarsi e trovare una condivisione mi pare doverosa, ma è evidente che il concetto di democrazia sia ormai travisato”. Santi non dimentica i risultati ottenuti dalle amministrazioni Donati e Novoa ma “non ho certo paura di ammettere che sono stati fatti diversi errori, non solo politici. Le elezioni regionali sono state lo spartiacque, dopo le quali la mancanza di condivisione è stata dilagante. Essere in disaccordo non significa necessariamente essere contro come qualcuno vuole far apparire, quanto avere la serietà e il coraggio non solo dire ciò che si pensa ma anche dare seguito con concretezza, perché qui siamo chiamati ad essere argine e soluzione rispetto i problemi della nostra gente, non a sedere gli scranni”. Intanto Silvano Bailini, di Sel, sottolinea di aver “ firmato il documento, ma specificando che avrei sostenuto la ricandidatura di Novoa solo con un PD compatto sul sindaco uscente. Poiché così non è, credo sia necessaria un’alternativa che sappia rappresentare le anime del territorio, dalla sinistra ai cattolici”. E c’è tensione nel gruppo SEL di Mulazzo, i quali evidenziano come ci sarebbe pressioni esterne a livello provinciale, tra cui dalla sindaca di Filattiera, Annalisa Folloni, per chiudere un accordo con Novoa. Una posizione che trova contrario Bailini “Non capiamo le motivazioni politiche di questa imposizione che lascia increduli noi elettori di SEL che nulla hanno da condividere con le politiche di Renzi e Italia Viva. Speriamo in un cambiamento di rotta e che i nostri dirigenti ascoltino la base”. (r.s.)