

Dopo la più feroce guerra della storia la Conferenza di Parigi, conclusa il 10 febbraio 1947, definì la sistemazione geopolitica del mondo.
L’elenco dei paesi alleati e associati vincitori rende conto della dimensione mondiale della guerra: Usa,Urss, Regno Unito, Cina, Francia, Australia, Belgio,Bielorussia sovietica, Brasile, Canada, Cecoslovacchia, Etiopia,Grecia, India, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Polonia, Ucraina sovietica, Unione Sudafricana, Jugoslavia.
I vinti erano Germania,Italia,Giappone, Austria, Bulgaria, Romania, Ungheria; a tutti furono imposte compensazioni monetarie e risarcimenti per i danni insieme all’impegno a garantire i diritti umani e le libertà fondamentali. Nessuna sanzione poteva essere presa contro cittadini che,fin dall’inizio della guerra, avevano appoggiato gli Alleati o svolto azioni partigiane: di questa clausola beneficiò la Francia che,nonostante il governo collaborazionista di Vichy, fu inclusa fra i Quattro Grandi, acquistò territori grazie alla Resistenza in patria e in esilio guidata da De Gaulle.
Rimane vero però il giudizio espresso da papa Francesco: le due guerre mondiali furono un fallimento e nessuno può dirsi vincitore effettivo. Cambiarono molti confini in Europa: già la Conferenza di Potsdam, (17 luglio- 2 agosto 1945) con Stalin, Truman e Churchill e poi il laburista Attlee, aveva deciso il trattamento da imporre ai tedeschi.
La Germania con Berlino fu spartita in 4 zone di occupazione militare. L’Urss incamerò le repubbliche baltiche di Estonia,Lituania e Lettonia, parte della Polonia dell’Est e della Prussia orientale oltre la linea Oder- Neisse,la Bielorussia e Ucraina ex-polacche, prese alla Finlandia parte della Carelia e isole del golfo, alla Romania la Bessarabia e la Bucovina.
Quasi dieci milioni di tedeschi furono costretti a lasciare le terre diventate sovietiche o polacche (Slesia,Pomerania e la restante Prussia orientale), evacuati anche i tedeschi di Ungheria e Cecoslovacchia. La Germania fu smilitarizzata, le strutture industriali per armamenti distrutte o messe a disposizione degli Alleati, riconosciuto il popolo tedesco responsabile delle sofferenze provate, con obbligo di sciogliere il partito nazista, rimozione dei nazisti da incarichi pubblici e processo ai criminali di guerra.
Il Giappone perse tutti i territori in Cina,la Corea, Formosa, Sakhalin. In Africa e Asia avanzava una spinta alla decolonizzazione: non più giustificabile il possesso di colonie dopo una guerra che aveva contrapposto gli ideali democratici alle dittature, ma nuove forme di colonialismo si ricostruiranno per l’accaparramento di materie prime e di fonti energetiche necessarie alla ricostruzione e allo sviluppo industriale.
De Gasperi denuncia l’estrema durezza verso il nostro Paese
Il trattato firmato da Carlo Sforza ministro degli Esteri di Montignoso considera l’Italia responsabile di aggressione. Molte le cessioni di terre. Alla Francia il Comune di Tenda, parte di quello di Briga, Valdinieri e paesi vicini, parte del versante italiano del Monginevro, Moncenisio, Piccolo S.Bernardo. Ceduti a Jugoslavia alto Isonzo,valle di Vipacco, parte del Carso, isole di Cherso, Lussino, Lagosta, Pelagosa, Zara, Fiume. L’Istria della zona A da Duino a Muggia diventerà italiana col trattato di Osimo del 1975; la zona B assegnata alla Jugoslavia con diritto di esigere il trasferimento in Italia dei cittadini che l’avessero optato: ne venne l’esodo giuliano e dalmata. All’Albania fu ceduta l’isola di Saseno e l’Italia rinunciò a ogni interesse avuto con l’aggressione del1939. Il Dodecanneso alla Grecia,Tientsin avuta nel 1901 alla Cina. Persi i possedimenti in Libia,Eritrea, Somalia. Risarcimento di 960 milioni di dollari per danni di guerra. Smilitarizzate Lampedusa, Pantelleria, Pianosa, in parte Sardegna e Sicilia. L’esercito con non più di 250mila unità compresi 65mila Carabinieri, carri armati e caccia non più di 200, nessun aereo da combattimento né portaerei e navi da battaglia, pochi cannoni, smantellamento delle fortificazioni. A disposizione dei vincitori come riparazioni furono messe 27 unità di naviglio di guerra. Richiesta la consegna degli accusati di crimini di guerra: non fu soddisfatta. De Gasperi alla Conferenza rivendicò il diritto di parlare come democratico antifascista, rappresentante della nuova Repubblica che armonizzava gli ideali liberali, cristiani e socialisti. Contro la durezza del trattato sperava il compenso dell’entrata dell’Italia nell’Onu; protestava per aver resa precaria la capacità di difesa e l’indipendenza dell’Italia. Rivendicò che il rovesciamento del fascismo fu reso profondo perché preceduto dalla lunga cospirazione dei patrioti in patria e fuori, con gli scioperi politici e l’azione clandestina degli antifascisti.
La conferenza di Parigi lasciò aperti molti problemi, primo di tutti quello di contenere l’espansione dell’Urss, che di fatto rese satelliti a sovranità limitata i paesi dell’Est Europa dove erano arrivate le truppe sovietiche. Subito cominciarono i contrasti definiti guerra fredda, un’ostilità tra Usa e Urss che divise quasi l’intero mondo in due blocchi con rincorsa agli armamenti, sistemi spionistici e alleanze militari contrapposte (Nato e Patto di Varsavia).
Già nel marzo 1947 il presidente americano Truman mandò aiuti militari alla Turchia contro Stalin che mirava a controllare i Dardanelli, e alla Grecia dove infuriava una guerra civile tra conservatori e comunisti sostenuti dall’Urss. Nel giugno 1947 gli americani attuano il piano Marshall per ricostruire le economie europee, rifiutato da Stalin per paura che rendesse l’Europa assoggettata agli Usa. In Francia e Italia i comunisti furono esclusi dai governi di coalizione. Lo scontro maggiore fu la questione tedesca:Usa, Regno Unito e Francia all’inizio del 1947 avevano integrato le loro zone di occupazione, comprese quelle di Berlino all’interno dell’area sovietica. Delineandosi la rinascita di uno Stato tedesco sotto influenza occidentale, Stalin reagì col blocco di Berlino: si fu sull’orlo di una nuova guerra.
Maria Luisa Simoncelli