
L’inaugurazione ufficiale si è tenuta sabato mattina nella sede del Castello del Piagnaro
“Ed eccoci qua di fronte alla più bella di tutte”. Probabilmente basterebbero solo le parole e l’entusiasmo del direttore del Museo delle Statue Stele, Angelo Ghiretti, mentre sabato 19 giugno mostrava ai primi, fortunati, ospiti l’ultima Stele ritrovata la magnifica testa di statua del Monte Galletto, per capire che cosa significa per il sito l’aggiunta nel percorso museale di sei nuovi reperti, di cui quattro stele originali. Tra questi reperti, spicca, come detto la Stele trovata a Pontremoli nel marzo scorso (“vi sfido a trovarne una più bella”) che ha un grande significato anche dal punto di vista del luogo del ritrovamento, visto che è quello più a nord mai effettuato di una stele. Così come del resto un’altra nuova arrivata, un frammento di Stele (che non a caso condivide lo spazio espositivo con la Galletto) proveniente da Levanto segna il massimo limite ovest. Sempre nella medesima stanza si trova poi la stele di Caprio superiore. Incastonata nelle mura di una casa e donata dalla famiglia Dueblin di Basilea, è arrivata al Museo solo dopo la sua sostituzione con un calco ottenuto grazie alla collaborazione del Rotary di Pontremoli. Basta poi voltare l’angolo per trovarsi di fronte alla maestosità della stele di Campoli, per anni esposta agli agenti atmosferici ma anche “umani” con il lato sinistro utilizzato dai contadini per affilare le loro falci. Ma non finisce qui: oltre alle 4 stele fanno parte del nuovo percorso anche due extra: un doccione del ‘700 rinvenuto all’interno dello stesso castello del Piagnaro ed un singolare “faciòn” recuperato cinquant’anni fa nella valle di Rossano-Zeri, acquistato e donato al Museo dallo stesso Ghiretti. Alla cerimonia, che si è tenuta al Castello del Piagnaro, hanno partecipato anche le sindache di Pontremoli e Filattiera, Lucia Baracchini e Annalisa Folloni. (r.s.)